Goro (Ferrara), 7 gennaio 2024 – “Noi abbiamo 1200 barche, Comacchio un centinaio. Dateci l via libera e noi salpiamo. Sono fiducioso, possiamo debellare il granchio blu", dice Vadis Paesanti, vicepresidente di Confcooperative Fedagripesca Emilia-Romagna.
Una pausa poi si spiega. A partire da un interrogativo che suona un po’ come una provocazione. "Forse pensiamo che quest’estate i bagnini andranno a raccattare i granchi blu in mare e sulle spiagge con il retino? Credo proprio di no". La soluzione per Paesanti, che il mare conosce come le sue tasche, se non è proprio dietro l’angolo è comunque a portata di mano. "Nelle emergenze le deroghe si fanno, ditemi voi se questa situazione che sta vivendo il comparto della pesca e che nei prossimi mesi vivrà il turismo non è un immane disastro. Quindi tre ministeri (pesca, ambiente e turismo) e due regioni (Emilia Romagna e Veneto) facciamo una deroga e ci diano il via libera. Noi la flotta l’abbiamo". Un altra pausa, poi l’idea che è in realtà un progetto che verrà ufficializzato la prossima settimana.
“Possiamo procedere con le nostre barche – spiega – davanti alle coste con reti a maglie larghe che non hanno alcun impatto sull’ambiente. Siamo pronti a farlo nei prossimi mesi, prima dell’arrivo dei turisti nei nostri lidi. E sono fiducioso che riusciremmo a spazzare via il granchio blu dal litorale. La stessa operazione possiamo fare anche la mattina durante la stagione turistica. Noi pescatori siamo abituati ad alzarci presto come si fa largo una scintilla di luce, alle quattro, cinque del mattino. Noi ci siamo, siamo in grado di evitare che questo crostaceo trasformi la prossima stagione turistica in un disastro come ha già fatto per la pesca". Un progetto, che prevede tempi, numero di barche da impiegare, quali reti usare, con tanto di ricerca sulla mappa e sulla diffusione della specie portata avanti dalla nostra università. E’ stimato anche uno stanziamento. Secondo gli ultimi dati sul turismo, il comparto in Veneto si attesta sui 18 miliardi di fatturato, il 10% del Pil regionali. Di nuovo Paesanti: "Credo che la cifra di 80 milioni per la pesca del granchio rappresenti una percentuale infinitesimale per il gettito del turismo. Ebbene, stimo che tre ministeri e due Regioni riescano ad arrivare ad 80 milioni. A quel punto noi garantiamo la nostra flotta, 1200 barche per salvare le spiagge e il nostro turismo. Usando l’ostreghero, rete per la pesca in laguna, e le ’strascicanti’ con una maglia larga siamo in grado di spazzare via questo flagello" . Un passo cruciale p er combattere l’alieno è stato il via libera del governo allo stato di calamità. "Benissimo – riprende – ora attendiamo che la misura si trasformi in aiuti concreti, che si muovano le banche". Plaude alla misura Pierluigi Negri, sindaco di Comacchio. "Adesso però servono gli aiuti e servono subito, dobbiamo tenere presente che il 2024 sarà a produzione zero per le vongole. La popolazione ha bisogno dei ristori".
Sulla stessa linea il sindaco di Goro, Maria Bugnoli: "Siamo soddisfatti, ora bisogna capire come questi fondi arriveranno, come le banche possono intervenire per bloccare i mutui dei pescatori". E annuncia l’arrivo martedì 9, alle 14,30 nella sede di Conuno, del governatore Stefano Bonaccini con gli assessori Alessio Mammi e Paolo Calvano. "Adesso i granchi sono fermi per il freddo, vedremo in primavera quando si rimetteranno in moto – dice Michele Ballerini, 26 anni, presidente della cooperativa ’Lo scanno’ –. Speriamo che si possa procedere con maggiori mezzi ed attrezzature alla pesca intensiva soprattutto prima che ricomincino a riprodursi. Adesso nella in Sacca è pieno di granchi piccoli. Vanno usate le reti a strascico".