Ferrara, 28 agosto 2023 – L’invasione del granchio blu non si ferma. Il killer del mare dalla costa sta colonizzando i canali e il Po. Il crostaceo, che sta divorando vongole e cozze, sta manifestando aspetti del tutto inediti rispetto a quelli che aveva nel paese d’origine, gli Stati Uniti. Pare che sia in grado, in questa marcia inarrestabile alla ricerca di cibo, anche di percorrere cento chilometri. E’ stato avvistato a Pontelagoscuro, nel grande fiume.
Tra il 25 e il 30 luglio ne sono stati pescati una decina di chili a Berra. Segnalazioni da Bondeno, lungo il Po e nei canali della bonifica. Si sta occupando di questi aspetti, che la specie invasiva sta sviluppando in un territorio che rappresenta un paradiso ideale di caccia tra bassi fondali e cibo a go-go, uno staff di ricercatori universitari – tra questi Elena Tamburini e Mattia Lanzoni – e dal biologo Edoardo Turolla. Si studia il comportamento di un alieno che dagli Usa è arrivato fino a qui. Dove ha trovato il paese di Bengodi.
Dall’America all’Italia, il granchio blu ha cambiato carattere?
"Stiamo notando aspetti inediti nel comportamento del crostaceo", spiega Mattia Lanzoni, ricercatore Unife che dal lupo di pianura – ci sono da anni branchi tra Argenta e il Mezzano – è passato a tracciare l’identikit dell’ultimo arrivato tra le specie aliene che stanno colonizzando la sacca di Goro, le coste di Comacchio e il Po.
È già arrivato così lontano?
"Abbiamo prove certe della sua risalita fino a Pontelagoscuro. Altri avvistamenti, anche questi scientifici, sono avvenuti a Berra e Serravalle. Qui è stato pescato. Ci sono poi segnalazioni attendibili da Bondeno. Nelle nostre latitudini sono in grado di percorrere anche cento chilometri, un comportamento che in America non hanno"
Si sta avvicinando l’autunno. Come si comporta il granchio blu con il freddo?
"La sua attività rallenta, il metabolismo frena, possiamo parlare di una sorta di letargo. Lascerà le acque basse, la sacca, per andare verso il mare aperto dove la temperatura resta per un certo periodo più alta, uno spostamento che coincide con la riproduzione. In primavera poi torna verso le lagune"
I suoi nemici naturali?
"E’ un bersaglio ideale, quando è piccolo, di anguille e spigole. Ma sappiamo purtroppo cosa è successo a livello mondiale, queste specie sono ormai ridotte. A fronte della mancanza di un predatore naturale qui il granchio trova un banchetto già servito, di vongole e cozze. E non solo"
Chi è entrato nel suo menù?
"La pesca tradizionale è a rischio, quella che viene fatta con le reti da posta. I pescatori le trovano sventrate, il granchio riesce a divorare quello che viene intrappolato, come anguille, paganelli, i nostri gamberetti"
I progetti a che punto sono?
"Quelli che riguardano la ristorazione sono stati già avviati, ma parliamo dell’utilizzo del 10% del granchio. La strategia principale è la cattura, lo smaltimento. Anche qui si sta cercando di creare una filiera per l’utilizzo magari come mangimi"
Come mai questa esplosione negli ultimi mesi?
"Il cambiamento climatico con l’aumento delle temperature, poi la grande presenza di cibo. Anche il riversarsi delle acque dell’alluvione che ha creato fondali torbidi, terreno ideale di caccia. Il rallentamento del metabolismo è legato all’arrivo del freddo, ma ormai ci troviamo davanti ad inverni sempre più miti. Staremo a vedere cosa farà il granchio blu".