MARIO BOVENZI
Cronaca

I granchi blu ormai a corto di cibo “Prevediamo forme di cannibalismo. Finiranno per nutrirsi dei loro figli”

Lanzoni, ricercatore dell’università di Ferrara: “Le vongole sono state divorate, poche risorse nella Sacca”. Ogni femmina arriva a fare 4 milioni di uova, nei prossimi 15 giorni si capiranno le dimensioni dell’invasione

I granchi blu ormai a corto di cibo “Prevediamo forme di cannibalismo. Finiranno per nutrirsi dei loro figli”

Ferrara, 21 marzo 2025 – “Tra una quindicina di giorni ne vedremo delle belle”, Mattia Lanzoni, ricercatore dell’università di Ferrara, cerca di sdrammatizzare il clima. Stanno pescando da giorni reti e reti di granchi appena nati, femmine con milioni di uova. Si annuncia uno tsunami nella sacca di Goro, sulla nostra costa con la terza ondata del granchio blu. Aprile e maggio del 2023, prende forma l’incubo. I pescatori, l’acqua scura dell’alluvione si riversa in mare, scoprono che negli allevamenti delle vongole sono rimasti solo gusci. L’anno scorso, a marzo, con il tepore il secondo risveglio dei granchi, la nuova invasione con avvistamenti anche sulle spiagge. In questi giorni le temperature un po’ in calo hanno creato uno stallo, il clima è quello dell’attesa dell’uragano. Che arriverà appena la colonnina del mercurio tornerà a salire.

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“Sì, tra un po’ di giorni capiremo esattamente quello che succederà questa estate”, ribadisce Lanzoni. Un fenomeno preoccupante, ormai non solo per i pescatori. Trema l’ecosistema. “Parliamo di milioni di granchi che dovranno alimentarsi. E’ uno spazzino del mare, si ciba di vegetali, pesci, larve anellidi e soprattutto molluschi. Molluschi che ormai non ci sono più”. In un primo tempo riusciranno a nutrirsi, poi... “Dove la popolazione di granchi è in sovrannumero rispetto all’ambiente che lo circonda, rispetto alle riserve alimentari del mare c’è il rischio che si verifichino forme di cannibalismo, gli esemplari più grandi in alcune zone arriveranno a nutrirsi dei piccoli, dei nuovi nati”.

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Dei figli. I killer delle vongole si riproducono a una tale velocità che non hanno più da mangiare a sufficienza. Con l’aumentare delle temperature esce dallo stadio ’dormiente’, si risveglia, comincia a colonizzare la costa abbandonando il mare aperto. I primi segnali sono stati raccolti dai ricercatori dell’Università (dipartimento di scienze dell’ambiente guidato dal professor Giuseppe Castaldelli) una decina di giorni fa. Il meteo folle aveva fatto segnare un balzo fino a 17, 18 gradi. Poi la pioggia, una nuova ventata d’aria più fredda che ha rallentato l’espansione. Il ritorno del sole fa temere il peggio.

“Una femmina può fare da 2 a 4 milioni di uova. E noi, in anticipo rispetto allo scorso anno, ci siamo trovati davanti milioni di granchi blu”, le sue parole durante le spedizioni lungo la costa per controllare l’alieno, per studiarne le prossime mosse. Milioni di esemplari – a luglio dello scorso anno in un giorno vennero portate a riva 17 tonnellate – che ormai hanno ben poco cibo, la Sacca ridotta un deserto d’acqua. E così gli esemplari più grandi attaccano i piccoli – i granchiolini di 2 o 3 centimetri – per accaparrarsi cibo e spazio vitale. “Speriamo che non trovi più nulla e se ne torni magari nel suo paese, l’America”, è solo una battuta quella di Vadis Paesanti, vicepresidente regionale FedagriPesca Confcooperative Emilia Romagna. Una battuta amara che non scongiura il disastro.