"Ridurre il successo dell’iniziativa privata? È anticapitalismo". Il piglio iperbolico del presidente di Confesercenti, Nicola Scolamacchia raccoglie – inconsapevolemente – il successivo invito dell’assessore al Turismo, Matteo Fornasini sull’"approccio liberale" da avere nella programmazione degli eventi. La Commissione di ieri pomeriggio – a cui hanno partecipato, appunto le associazioni di categoria – aveva proprio questo come focus. E, del resto, il tema della "programmazione" viene ripreso a più mandate, introdotto peraltro dallo stesso Scomalacchia nel corso della discussione. Il piatto forte sono gli eventi in Darsena e la gestione della calendarizzazione. Le posizioni delle categorie collimano tutte sulla "necessità di preservare" le rassegne sul lungo fiume con punte entusiastiche di Confeserventi e adagi di prudenza da parte di Ascom-Confcommercio. La posizione di questi ultimi – rappresentati in assise dal presidente dei pubblici esercizi Fipe, Matteo Musacci e dal direttore generale Davide Urban, prende le mosse da "alcuni operatori che hanno lamentato cali di fatturato, nei peridi della rassegna food & drink, anche del 70%". Per cui "nessuno è contro la Darsena, ma gli eventi vanno ripensati". Ma soprattutto, rilancia Urban, "occorre una regolamentazione" e "la programmazione puntuale".
Le posizioni di Alessandro Spolverini (Confartigianato) e di Linda Veronese (Cna) sono di sostanziale appoggio alla rassegna in Darsena, senza particolari distinguo. È il direttore di Confesercenti, Alessando Osti che tiene a fissare un concetto: "Gli eventi in Darsena – scandisce – hanno creato opportunità per tutti, non ne hanno tolte. Per cui, per quanto ci riguarda, è una grande opportunità che va salvaguardata". Per Musacci però va ripensata la manifestazione, sia in termini di tempistiche (lunghezza dell’evento "molto impattante), sia in termini di "allargamento dell’offerta". Il punto è diversificare: non solo food. D’altra parte, rivendica Scolamacchia, la Darsena rappresenta un’opportunità "per il tessuto economico estense, perché è condotta da imprenditori nostrani".
Gli interventi in discussione sono stati diversi: da Camilla Mondini e Andrea Ferrari (FdI), passando per Francesco Rendine (civica Fabbri), finendo con Francesco Levato (FI) e Marzia Marchi (M5S) che ha posto l’accento sul tema della sostenibilità ambientale a fronte della proposta di infrastrutturare la zona della Darsena. Posizione, quest’ultima, ribadita con favore dalle categorie. Da Enrico Segala (Pd), arriva la sollecitazione di un allargamento dell’offerta di eventi. Il ’pepe’ del dibattito, arriva sul finale della seduta, quando l’assessore al Commercio, Francesco Carità risponde puntuto alla proposta della dem, Sara Conforti di avviare "una sperimentazione, una caso studio" sulla Darsena. "Per amministrare – dice Carità – non serve questa superficialità. Non possiamo fare gli esperimenti sulla pelle delle imprese. I problemi sono complessi".