FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Giro di vite sulle strade: "Alcol, bene la stretta. Ma serve l’educazione"

I sindacalisti delle forze dell’ordine sulle nuove norme per chi beve alla guida "Utile ciò che serve a ridurre le vittime, ora lavoriamo sulla cultura del ‘non bere’".

Controlli della Polstrada

Controlli della Polstrada

Bene l’inasprimento delle sanzioni, ma per porre un freno alla strage sulle strade occorre che sia soltanto "un tassello di un mosaico più ampio". Un puzzle che comprende anche l’educazione alla sicurezza stradale e il potenziamento di organici e dotazioni delle forze dell’ordine che vigilano sul traffico. È sostanzialmente unanime la lettura che i sindacalisti degli agenti di polizia locale e stradale danno del nuovo Codice della strada. In vigore dal 14 dicembre, la normativa introduce diverse strette, tra cui quella sulla guida sotto l’effetto di alcol o stupefacenti (pene più severe e multe più salate). Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per litro, la multa va da 573 a 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Per un tasso tra 0,8 e 1,5 grammi per litro, si applicano sia una sanzione detentiva che pecuniaria, e la sospensione della patente varia da 6 mesi a un anno. Se il tasso alcolemico supera 1,5 grammi per litro, sono previste sia pena detentiva che pecuniaria, con sospensione della patente da 1 a 2 anni. Saranno inoltre più semplici gli accertamenti per l’assunzione di droghe: basta la positività al test per essere sanzionati.

Secondo Fabio Zaccarini, operatore di polizia stradale e segretario provinciale vicario dell’Fsp Polizia di Stato, l’inasprimento delle sanzioni sull’alcol al volante può essere un inizio, ma non basta. "Sono favorevole a sanzioni più severe se questo può creare più sicurezza sulle strade e meno vittime – premette –. Ritengo però che sia solo una tessera di un puzzle più ampio". Secondo il poliziotto e sindacalista è infatti necessario creare "una cultura del non bere quando si guida e questa consapevolezza la si crea tra i banchi di scuola, in famiglia e nei luoghi di ritrovo dei ragazzi. Insomma, bisogna agire alla radice perché inasprire le sanzioni va bene, ma non è risolutivo del problema". L’altra faccia della medaglia della sicurezza stradale, per Zaccarini, sono i controlli. Un tasto su cui l’esponente dell’Fsp batte da tempo, soprattutto per quanto riguarda la situazione della Polstrada. "In questa ultima tornata a noi sono stati assegnati zero agenti – sbotta –. Alla Stradale non è arrivato nessun rinforzo. Avanti così non cambierà mai nulla. Poche pattuglie avevamo prima e poche ne abbiamo ora. Per creare sicurezza stradale servono agenti e mezzi". L’ultimo passaggio riguarda il capitolo droghe. "Su questo fronte, l’inasprimento deve essere chiarito – spiega –. Siamo ancora nel limbo riguardo a come muoverci, bisognerà aspettare i decreti attuativi per passare dalle parole ai fatti".

Le altre divise che hanno come ‘core business’ la sicurezza stradale sono gli operatori di polizia locale. Luca Falcitano, segretario regionale del Sulpl, si è detto "d’accordo" con la stretta sulle sanzioni "sia come sindacato che come agente". Questo inasprimento, aggiunge, "creerà un carico di lavoro maggiore, ma dal punto di vista della sicurezza stradale ci saranno ricadute positive. Certo, servirebbero anche un’analoga stretta dal punto di vista delle pene e una semplificazione della procedura su omicidi stradali e lesioni gravi". Qualche dubbio in più, almeno dal punto di vista giuridico e procedurale, nasce riguardo al capitolo degli stupefacenti. La revisione del Codice della strada voluta dal ministero dei Trasporti fa sì che, anche se il conducente non viene colto in un evidente stato di alterazione psico-fisica, la positività alle droghe con un test (che si può effettuare anche sul posto con il prelievo di fluidi del cavo orale) basti a far scattare la sanzione. "Su questo fronte qualche dubbio giuridico viene – aggiunge Falcitano –, ma non sta a noi decidere. Una volta arrivati i decreti attuativi potremo effettuare in strada il prelievo dei liquidi per gli accertamenti sulla guida sotto l’effetto di stupefacenti e questo ridurrà i tempi di accertamento".

L’interrogativo principale, secondo il sindacalista, è sulla "tenuta giuridica successiva", ma "siamo agli albori. Vedremo eventuali problematiche e chiederemo alle amministrazioni di investire sulle polizie locali, anche in termini di strumentazione". Ma la vera novità nella norma, secondo Falcitano, è quella relativa all’uso del cellulare alla guida. Multe salate e ritiro della patente di almeno una settimana se sia hanno meno di venti punti. "Bene la stretta – conclude –. Sulla strada ne vediamo di tutti i colori e non solo nel fine settimana".

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