LAURA GUERRA
Cronaca

Giacobazzi e i compagni di risate "Tre comici tra sketch e amicizia Faremo rivivere la nostra storia"

L’artista romagnolo questa sera al Summer Festival con i colleghi Andrea Vasumi e Maria Pia Timo "Oggi più che mai c’è bisogno di rapporti veri, non interessati. Tra di noi facciamo presto a divertirci".

Giacobazzi e i compagni di risate  "Tre comici tra sketch e amicizia  Faremo rivivere la nostra storia"

Giacobazzi e i compagni di risate "Tre comici tra sketch e amicizia Faremo rivivere la nostra storia"

di Laura Guerra

Arriva stasera alle 21 al Ferrara Summer Festival il ‘Giacobazzi & Friends’, uno show che vede Andrea Sasdelli, in arte Giuseppe Giacobazzi, salire sul palco con Andrea Vasumi e Maria Pia Timo per regalare tante risate al pubblico di piazza Trento Trieste.

Giacobazzi, che spettacolo sarà quello di stasera?

"Il pubblico vivrà un po’ della storia di noi comici. Ognuno attingerà al suo background culturale, come dicono quelli fini, a ciò che ha scritto fino ad oggi e lo riproporrà nella forma migliore al pubblico. Poi ci saranno anche alcune interazioni tra di noi perché si fa presto a divertirsi, a ridere, a fare balotta, essendo anche amici, una cosa che non guasta in un ambiente come il nostro. Quello della comicità forse è il più sano di tanti ambienti che ruotano attorno al mondo dello spettacolo dove si sgomita abbondantemente per farsi largo".

Colpa di un amico se oggi è Giacobazzi?

"Sì, è colpa di Duilio Pizzocchi, amico da 45 anni. Fu lui a convincermi ad andare su un palco. Mi sono trovato così bene che gli ho dato retta, mi sono licenziato e abbiamo iniziato questa avventura fantastica. Chi avrebbe mai detto che sarebbe arrivata a questo punto. Ebbe l’idea di fare la parodia del Costanzo Show e invece di fare dei casting, chiese ai suoi amici più cretini. E io ero nella sua dimensione mentale. Da lì, un’ascesa vertiginosa e la nascita di Giacobazzi, da personaggio radiofonico a reale, dotato di abbigliamento e poesie. A volte le ripropongo anche al ‘Giacobazzi & Friends’ e visto che non le ricordo più, quando oggi rileggo le baggianate che scrissi, mi schianto ancora dalle risate".

Ci parla dei suoi amici?

"Li racconto nei miei sketch e ancor di più negli spettacoli. Gli amici sono una parte importante della mia vita. Con la A maiuscola non sono tantissimi, ma tra loro c’è Duilio, un punto di riferimento come un’insegna luminosa. Con Andrea Vasumi ci conosciamo da 15 anni, battutista eccezionale che ha fatto presto ad aggiungersi alla compagnia. Con Maria Pia Timo siamo diventati amici nel 2000, quando io e Duilio andammo a un provino per la tv. Un’amicizia pluriennale è anche quella con il fantastico comico ferrarese Gianni Fantoni, o come Paolo Cevoli, che conosco da quando lui faceva solo il manager".

Il pubblico lo ritiene un suo amico?

"Finché non mi picchia sì. Non sono mai stato uno che fa battute, ma un raccontatore di come vedo la mia vita. L’empatia si crea subito. A quel punto è fatta. Il pubblico si riconosce in quello che racconto ed è come se fossimo un gruppo di amici al bar. Con quello che racconta il fatto, che sono io. Il pubblico mi piace considerarlo come me, come un amico".

Quanto c’è bisogno di amicizia ora?

"Ci sarebbe bisogno di amicizia in maniera esponenziale perché oggi molte amicizie sono finte, per interesse. Oppure online, che vivono il tempo di una scaricata di fotografie o di una chat anonima e spersonalizzante. Oltre all’amicizia vera c’è più bisogno di rapporti veri".