FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Gelosia morbosa a Ferrara: rinchiusa in casa, offesa e picchiata

Il convivente rinviato a giudizio per maltrattamenti nei confronti della compagna: andrà a processo a dicembre. Le contestazioni parlano di schiaffi, controllo ossessivo e minacce di morte: “Uccido tutta la tua famiglia”

La donma esasperata dalla gelosia del compagno si è rivolta ai carabinieri: picchiata, rinchiusa in casa e offesa

La donma esasperata dalla gelosia del compagno si è rivolta ai carabinieri: picchiata, rinchiusa in casa e offesa

Ferrara, 13 novembre 2024 – Una gelosia morbosa lo avrebbe spinto a esercitare un controllo maniacale sulla vita della convivente. Sono pesanti le contestazioni mosse a un cinquantenne ferrarese, rinviato a giudizio per maltrattamenti in famiglia ai danni di una 42enne con la quale aveva intrecciato una relazione sentimentale.

Un rapporto burrascoso, secondo l’impianto accusatorio, proprio a causa del comportamento opprimente messo in atto dall’uomo, ossessionato dalla volontà di controllare i movimenti e i contatti della donna con altre persone. In più occasioni, secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’imputato avrebbe chiuso la compagna in casa sottraendole il cellulare per poi insultarla e minacciare ripetutamente di morte lei e i suoi familiari. In certi casi, le scenate di gelosia sarebbero degenerate anche in violenza fisica.

In particolare, la procura contesta quattro episodi. Il primo, risalente al luglio del 2023, vede l’uomo prendere a schiaffi la compagna dopo aver scoperto che quest’ultima aveva acquistato una dose di droga da consumare insieme a un amico. Quando il cinquantenne lo ha saputo, l’avrebbe spinta sul divano per poi percuoterla e insultarla.

Nell’ottobre 2023 altra sfuriata per gelosia finita a botte. Stavolta la scintilla sarebbe da ricercare in un presunto approccio da parte di un amico della vittima, che sarebbe stata spinta sul letto dal convivente, afferrata per le orecchie, presa a schiaffi e insultata. Passano due mesi e l’ennesima discussione finisce a schiaffi.

Così come nell’aprile del 2024, quando il cinquantenne, sempre per motivi di gelosia, la afferra per i capelli e la colpisce al volto, chiudendo con una pesante minaccia: “Se mi denunci – le avrebbe urlato – ammazzo tutta la tua famiglia”. Ed è stata proprio la denuncia della donna esasperata a fare finire sotto inchiesta l’attuale imputato. Conclusi gli accertamenti, il caso è approdato ieri mattina davanti al gup Andrea Migliorelli e al pubblico ministero Andrea Maggioni. In aula, la 42enne si è costituita parte civile con l’avvocato Sara Bruno. L’imputato ha scelto la discussione dell’udienza preliminare, al termine della quale il giudice ha disposto per lui il rinvio a giudizio. La prima udienza del processo è fissata per il 16 dicembre davanti al giudice Giovanni Solinas.