Se era già un’eccellenza internazionale, nella sua continua evoluzione, il Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico si è arricchito di un’altra unicità. Il Gate Guardian, inaugurato ieri, è un radar storico che ora è diventato un’opera senza eguali. "Il Radar Ares B, sentinella dei cieli dal 1972 al 2016 – ricorda infatti la targa ai suoi piedi – è simbolo di identità per la ‘gente del gruppo radar Pioppo’, che ha sorvegliato i cieli d’Italia e d’Europa per oltre 40 anni. Tributo alle donne e agli uomini della base di Poggio Renatico, motivo d’orgoglio e fonte di ispirazione per chi varca questo cancello". Un momento storico molto importante e toccante, al quale hanno partecipato autorità, associazioni e la grande famiglia dell’Aeronautica in base a Poggio Renatico, ma anche i vertici con il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, il generale di squadra aerea Luca Goretti.
Una cerimonia aperta dal sindaco Daniele Garuti il quale ha sottolineato quanto "questo radar sia simbolo anche della nostra identità, storia e baluardo della nostra sicurezza". Capolavoro dell’ingegneria elettronica di quel periodo, Ares B è l’unico esemplare acquistato dall’Italia, un sensore primo della sua generazione a entrare in servizio nel territorio nazionale e l’ultimo a essere dismesso. Il radar, particolarmente resistente all’inganno e ai disturbi elettromagnetici nonché l’unico operante nella catena di difesa aerea nazionale di allora, aveva la capacità di scansione tridimensionale, cioè di rilevare provenienza, distanza e quota degli aerei in un raggio di circa 480 chilometri. Dopo aver sorvegliato i cieli per 40 anni, è ora simbolicamente il guardiano del Coa. "Facciamo di più che inaugurare un monumento: consegniamo alla storia un simbolo che rappresenta l’anima della Base – ha aggiunto il generale di squadra aerea Claudio Gabellini, comandante del Coa –. Esprime nella sua unicità anche quella del Coa, elemento cardine del sistema di difesa aerospaziale. Esporlo è permettere a chiunque di ammirarlo, è un richiamo importante alla nostra storia. Continuerà e essere al servizio della collettività".
Sentite anche le parole del Generale Goretti. "Sono fiero di vedere quest’opera – ha detto –. Avevamo pensato di portarlo a Piacenza nella realizzazione del Fly Museum e fu l’allora capo di Stato maggiore a spiegarci perché doveva stare qui. Rappresenta qualcosa di importate per la vostra comunità e ciò che, in silenzio, facciamo da sempre, cioè proteggere popolo e confini. E qui c’è il cuore pulsante della componente operativa. Qui si prendono decisioni, indicazioni, si cura la protezione del nostro Paese e si coordinano salvataggi internazionali. A questo proposito voglio ringraziare Gabellini, prossimo al congedo, per quanto ha fatto per l’Aeronautica, qui e per il Paese, esempio di passione, forza e spirito di abnegazione unico". Durante l’inaugurazione un Tornado e due Eurofighter hanno sorvolato la base.