Non hanno risparmiato nulla. Nemmeno le medaglie dell’Avis, di modesto valore economico ma dall’immenso significato affettivo. I ladri che mercoledì pomeriggio hanno razziato un’abitazione di via della Misericordia hanno agito in maniera veloce e precisa, approfittando di un momento di assenza del padrone di casa. Una coincidenza troppo ‘netta’ per non far sospettare che fosse studiata nel dettaglio. Quale che sia il livello di preparazione del colpo, il risultato è di una casa a soqquadro e gioielli per circa ventimila euro spariti nel nulla.
A raccontare la disavventura è lo stesso padrone di casa, un 67enne che si è trovato davanti agli occhi una scena che, ultimamente, sembra comune a molti ferraresi e non solo. "Erano le 19 – spiega – ed ero uscito per andare a prendere mia moglie che lavora in un negozio del centro. Quando sono tornato, ho trovato la ‘sorpresa’". I malviventi, secondo quanto ricostruito, hanno segato le sbarre accedendo a una cantinetta al piano terra dell’abitazione. Appena entrati, si sono impossessati dell’aspirapolvere e del relativo caricabatterie. Dopodiché hanno iniziato a rovistare ovunque, buttando all’aria tutto. Cassetti, armadi, nulla è stato lasciato indietro. Alla fine si sono impossessati di alcune scatole contenenti ori e gioielli. "Tra questi c’erano anche le mie spille dell’Avis – prosegue il 67enne –. Sono donatore da tanti anni, per me quelle medaglie avevano un grande valore affettivo".
Il colpo, si diceva, è stato messo a segno in un brevissimo lasso di tempo, cioè quello necessario per andare in centro e tornare. Il tutto in un orario in cui, seppure già buio, la città è ancora viva e trafficata. Il padrone di casa ha sporto denuncia ai carabinieri che hanno avviato tutti gli accertamenti del caso. Riflettendo sull’accaduto è impossibile non nutrire qualche sospetto sulla dinamica dei fatti. "Vado ogni sera a prendere mia moglie – racconta –, quindi sicuramente mi hanno controllato per giorni, studiando le mie abitudini. È anche possibile che qualcuno mi abbia seguito per capire le tempistiche dei miei spostamenti. Sapevano, ad esempio, che esco sempre alla stessa ora e rientro nello stesso lasso di tempo". L’apertura attraverso le sbarre, aggiunge proseguendo nel ragionamento, "è molto stretta. Ho il sospetto che abbiano utilizzato dei ragazzini per passare in quel pertugio. Non sarebbe una novità".
Poi si lascia andare a uno sfogo dettato dallo sconforto per quanto accaduto. "Ferrara non è più quella di un tempo – conclude –. Sappiamo che la legge è ‘spuntata’ e ai ladri, anche se scoperti, non viene fatto nulla. Dall’altra parte, noi non possiamo difenderci nelle nostre abitazioni. Sembra quasi che la politica sia pagata con i nostri stessi soldi per renderci la vita impossibile".