FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Furti in serie in auto e appartamenti a Ferrara, stangata per la coppia di ladri

Una quindicina i colpi in città: aprivano le macchine su cui i proprietari avevano lasciato le chiavi di casa e poi razziavano le abitazioni. Pene fino a quattro anni e dieci mesi per i due soggetti accusati di una quindicina di colpi in città

Furti in serie a Ferrara: rubavano le chiavi delle vittime dall'auto per poi entrare nelle loro case e svaligiarle. Stangata per la 'coppia terribile'

Furti in serie a Ferrara: rubavano le chiavi delle vittime dall'auto per poi entrare nelle loro case e svaligiarle. Stangata per la 'coppia terribile'

Ferrara, 20 novembre 2024 – È arrivata la stangata per la coppia di ‘topi d’appartamento’ che per un periodo era diventata l’incubo di mezza città. I due, entrambi 35enni e provenienti dal Veneto, erano accusati di una quindicina di colpi messi a segno in abitazioni della città dopo aver prelevato le chiavi di casa delle vittime, lasciate incautamente a bordo delle auto in sosta. Ieri mattina, al termine del processo in rito abbreviato, il gup Andrea Migliorelli li ha condannati entrambi: il primo a quattro anni e dieci mesi di reclusione, il secondo a due anni e dieci mesi (una differenza legata al fatto che al primo dei due imputati erano contestati quasi tutti gli episodi, mentre il complice era accusato soltanto di un furto).

Pene leggermente più basse rispetto a quanto chiesto nel corso della precedente udienza dalla procura, che aveva proposto condanne rispettivamente a sei anni e sette mesi e quattro anni e sette mesi. Il difensore degli imputati, l’avvocato Alessandro Compagno, nel corso dell’arringa aveva invece sollevato una questione tecnica che, secondo la sua tesi, avrebbe potuto ridimensionare le accuse mosse nei confronti dei suoi assistiti. Evidentemente la ricostruzione difensiva non è bastata a evitare la condanna ma, alla luce del dispositivo, non si esclude che possa avere influito sull’ammontare finale della pena.

I colpi e le indagini. La tecnica con la quale agivano i due imputati era collaudata. Si appostavano nei parcheggi di supermercati, centri ricreativi e dell’ospedale e attendevano la ‘preda’. Sceglievano con cura le auto da aprire, prediligendo quelle nelle quali il proprietario aveva lasciato le chiavi di casa. Sulla base dei dati della carta di circolazione risalivano all’indirizzo dei malcapitati per poi raggiungere l’abitazione della vittima e svaligiarla, entrando senza particolari problemi dalla porta d’ingresso. In alcuni casi, il principale imputato fotografava o filmava il bottino, vantandosi delle sue prodezze e – in un caso – rallegrandosi per avere trovato dei giocattoli da regalare alla figlioletta. Col tempo erano diventati dei veri e propri specialisti, in grado di colpire rapidamente e con precisione. Sono in tutto una quindicina, si diceva, i furti che sarebbero stati commessi in città con le medesime modalità. Una scia di colpi a cui è stato posto un freno a fine marzo, quando i due 35enni sono stati catturati dalla polizia di Stato in esecuzione di un ordine di custodia cautelare in carcere emesso dal giudice per le indagini preliminari.