CRISTINA RUFINI
Cronaca

Big Town a Ferrara, arrestato il fratello di Buzzi

Per un cumulo di vecchie condanne. E oggi si apre il processo per l’omicidio nel bar di via Bologna

I carabinieri appongono i sigilli al Big Town dopo l’efferato omicidio di Davide Buzzi, dopo più di un mese il fratello della vittima spaccò la vetrina

I carabinieri appongono i sigilli al Big Town dopo l’efferato omicidio di Davide Buzzi, dopo più di un mese il fratello della vittima spaccò la vetrina

Ferrara, 7 novembre 2024 – A meno di 24 ore dall’inizio (oggi), del processo per l’assassinio del fratello Davide, ieri pomeriggio la polizia ha arrestato Alessandro Buzzi, 42 anni, perché deve scontare quattro anni, due mesi e sedici giorni di reclusione per condanne divenute esecutive.

Si tratta di un cumulo di pene per reati commessi dal 2001 al 2019 che vanno dalla rapina al furto aggravato, alle lesioni personali. Il quarantenne è stato raggiunto dagli agenti nel pomeriggio nella casa dove vive, in provincia di Ferrara e, dopo le formalità di rito, è stato trasferito nel carcere di via Arginone.

Ma Buzzi si era responsabile, secondo le accuse della Procura di Ferrara, anche della violazione dei sigilli e dell’atto vandalico commesso contro la vetrina del Big Town, in via Bologna, compito il 3 ottobre del 2023, poco più un mese dopo l’omicidio del fratello Davide, avvenuto proprio nel locale di via Bologna e per il quale sono accusati Giuseppe e Mauro Di Gaetano, padre e figlio che gestivano il bar.

Stesso giorno in cui, più tardi, recandosi all’ospedale di Lagosanto aveva dato in escandescenze al pronto soccorso, danneggiando alcuni arredi. A dicembre poi era arrivato il conto della procura.

Il pm Barbara Cavallo, titolare del fascicolo di indagine sull’omicidio di Davide Buzzi e anche dei presunti reati commessi dal fratello Alessandro, aveva chiesto e ottenuto la custodia cautelare agli arresti domiciliari per il quarantaduenne.

Arresto eseguito al rientro dall’Austria di Buzzi dove era andato a lavorare come cuoco. Lui si era giustificato asserendo di essere nervoso anche per il grave lutto del fratello. Poi la fine della custodia e il ritorno in libertà, fino a ieri pomeriggio quando gli è arrivato il conto di precedenti guai con la giustizia. E oggi, certo, non potrà prendere parte all’inizio del processo contro coloro che vengono ritenuti gli assassini di suo fratello.