"Anche se effimera, Forza Nuova alla fine ha ottenuto una sproporzionata visibilità mediatica per la inaugurazione della propria sede di Ferrara". Il senatore di Fd’I Alberto Balboni commenta gli eventi della giornata di sabato, scanditi da un lato dall’inaugurazione della sede del gruppo di estrema destra in via Boldrini e dall’altro dal presidio che ha visto centinaia di persone riunirsi in galleria Matteotti per dire no al chi inneggia al fascismo. "Un evento questo – puntualizza Balboni – svoltosi alla presenza di appena una trentina di partecipanti provenienti da mezza Italia, che se non fosse stato a causa del clamore sollevato dalla mobilitazione di una infinità di sigle antifasciste, avrebbe avuto lo spazio di un trafiletto di cronaca, ossia quanto spetterebbe a un partito che, per merito dei ferraresi, vale al massimo lo 0,1%. Non è un caso del resto se Fiore nel suo discorso ha attaccato molto più il centro destra della sinistra. Nell’arco dello stesso pomeriggio abbiamo cosi potuto assistere ad un cortocircuito paradossale: da un lato le gravi violenze in cui è sfociata la manifestazione di Roma, con ben 34 agenti di polizia finiti all’ospedale e con slogan che inneggiavano al massacro del 7 ottobre, dall’altro la pacifica ed educata performance di Roberto Fiore in favore delle proprie aberranti idee. Alcune delle quali, per ironia della sorte, coincidono con quelle di molti suoi contestatori: dalle simpatie filorusse ed antioccidentali all’avversione contro il sionismo".
Secondo il senatore si tratta di "un confronto drammatico per la sinistra e un autogol clamoroso, che avevo previsto, per gli antifascisti in servizio permanente effettivo, i quali come al solito non dicono una parola per condannare i fatti di Roma. Un cortocircuito politico sul quale spero che qualche mente lucida della sinistra democratica cominci a interrogarsi. Spero infatti che anche a sinistra prima o poi si comprenda che in democrazia tutte le idee hanno diritto di cittadinanza, anche le più aberranti e disgustose, tra le quali certamente rientrano quelle di Forza Nuova, ma non solo quelle. La differenza, in democrazia, la fanno i metodi con cui quelle idee vengono espresse, che devono essere pacifici, non violenti, rispettosi della Costituzione e della Legge". E quindi, sottolinea, "non devono incitare all’odio, sia esso razziale, politico, religioso, etnico, di genere ecc. Quando questo purtroppo succede, l’autorità giudiziaria ha gli strumenti per intervenire ed è bene che intervenga, come ha fatto ad esempio per l’assalto alla Cgil, ma sempre nel rispetto delle garanzie costituzionali, che valgono per tutti". Tuttavia, conclude il senatore, "continuare ad evocare un pericolo fascista inesistente nel vano tentativo di colpevolizzare il governo e le forze di maggioranza è semplicemente ridicolo. Sembra incredibile, ma ho letto addirittura un commento di una autorevole esponente del centrosinistra secondo cui l’apertura della sede di Forza Nuova sarebbe conseguenza del clamoroso successo di Fratelli d’Italia alle scorse elezioni. Demenziale è dir poco. Insomma, c’è da augurarsi che da questa lezione la sinistra tragga occasione per liberarsi di questo cronico torcicollo politico che le fa vedere ogni minaccia possibile negli sparuti estremisti di destra ma le fa ignorare quel che in proporzioni ben più allarmanti si agita nell’estrema sinistra".