MARIO BOVENZI
Cronaca

Vandali alla festa del Pd: stand e tavoli buttati all’aria, pareti imbrattate di pomodoro

I volontari di Pontelagoscuro (Ferarra) già al lavoro, il segretario Talmelli: "Questo a poche ore dall’arrivo di Schlein"

Festa del Pd nel mirino dei vandali Stand e tavoli buttati all’aria, pareti imbrattate di pomodoro "Ma non ci facciamo intimidire"

Ferrara, 5 settembre 2013 – "C’è ormai da tempo un clima pesante, c’è un filo che unisce alcuni episodi. Un anno fa venne cancellato il nostro simbolo nella sede di Porotto, poi la svastica disegnata al contrario sempre in quel circolo. E adesso questo, le bandiere che sventolano ancora in questa piazza danno fastidio. Ma i nostri volontari non si fanno intimidire", é scuro in volto Alessandro Talmelli, segretario del Pd di Ferrara. I vandali – è entrato in azione un gruppo dopo aver studiato luogo e orari –, hanno preso di mira la scorsa notte la festa dell’unità del Pd di Pontelagoscuro. Ieri mattina le volontarie sono arrivate per preparare il ragù, per sistemare i tavoli. Il sorriso si è spento, davanti a loro uno scenario disarmante. Sparita l’affettatrice, fatto a pezzi un forno, tagliata la parete divisoria in plastica che dà l’accesso alla cucina. "Hanno buttato tutto all’aria e imbrattato di rosso con il pomodoro tutti gli spazi", dice un volontario, pizzetto e baffi bianchi, lo sguardo torvo di chi non vuole mandare giù quello che sembra uno sfregio al loro lavoro, magari anche un po’ a quello che rappresenta questo esercito di un centinaio di persone che da giorni si rimbocca le maniche per accogliere chi varca la soglia e si mette a tavola tra sapori e riflessioni. Uno sfregio, magari qualcosa di più. Talmelli oggi andrà a presentare denuncia nella caserma dei carabinieri che si trova ad un centinaio di metri dalla piazza, dal gazebo della festa e dalla chiesa, proprio lì davanti. Don Camillo e Peppone non ci sono più, ma la croce e le bandiere del Pd che quasi si toccano riportano un po’ al passato. Il menù è quello della nostalgia. Dice il segretario: "Dobbiamo stare con gli occhi aperti davanti a questi segnali. C’è un clima pesante, tra l’altro mercoledì c’è Elly Schlein". Arriva il segretario e poche ore prima il raid contro la festa dell’unità. "In questa piazza non ci sono le telecamere – riprende –. I carabinieri fanno benissimo il loro lavoro ma non puoi essere ovunque. Gli occhi elettronici avrebbero facilitato le indagini". Adesso invece chi li trova più i "balordi" – così li definisce un volontario – che per dispetto hanno colorato di rosso-pomodoro le pareti della cucina. Tra i fornelli ferve l’attività, l’affettatrice rubata è stata sostituita dai volontari. Adesso ce n’è una più piccola, ma funziona. "Un atto grave – ribadisce il segretario cittadino – ma non ci fermeranno, solidarietà ai volontari della festa che si sono messi subito al lavoro".

Tagliatelle e salsiccia riempiono l’aria di profumo. Ogni sera vengono serviti tra i 200 e i 300 coperti. Anche gli incontri vanno bene, davanti ai relatori, agli ospiti applaudono 200 militanti. "Qui va fatto un discorso serio per le frazioni – riprende – che sono lasciate allo sbando. Non c’è sicurezza. Da mesi chiediamo maggiore videosorveglianza per i nostri territori, questa volta è toccato a noi. Ormai la città dal centro alla periferia è continuamente oggetto di episodi di violenza e vandalismo. E’ ora di voltare pagina, di guardare al futuro di Ferrara. E’ ora di prendere seriamente in considerazione il grido d’allarme che proviene da molte parti della società".