Al Tavolo dell’Alternativa ormai la discussione sulla candidatura parte da una prospettiva assolutistica: o con lui o niente. ‘Lui’ sarebbe l’avvocato Fabio Anselmo, sostenuto dal gruppo di Anna Ferraresi (capogruppo del Misto), Rifondazione, Verdi e Movimento 5 Stelle. "Lui è sempre stato il nostro candidato – scandisce la consigliera comunale – e non ci muoviamo di un millimetro. Noi la campagna elettorale la facciamo per lui o per nessun altro. E questa è la posizione che abbiamo sostenuto anche al Tavolo". Ferraresi non c’era l’altra sera. Ma i suoi hanno tenuto la posizione. Nel frattempo, l’avvocato dalla sua pagina social torna, a scagliarsi contro l’ipotesi di costruzione di un Cpr a Ferrara. "I Cpr sono lager – scrive Anselmo - sono violazioni o meglio negazioni devastanti dei diritti, dei diritti dei deboli. Il sindaco Fabbri pensa viceversa che i Cpr abbiano una loro utilità. Come spiegare altrimenti che presto a Ferrara ne sorgerà uno? Un’altra ragione ci sarebbe, e cioè che Fabbri non conta nulla e per questo accetta qualsiasi cosa gli venga imposta da Roma". Ma torniamo al Tavolo. Roberta Fusari (Azione Civica) esterna un timore: "Temo che con questi presupposti si possa riproporre il ‘film’ a cui abbiamo assistito nel 2019. E sappiano tutti qual è stato il finale". La capogruppo di Ac denuncia "troppa rigidità" da parte di "alcuni componenti del tavolo che non sono disposti alla trattativa". Se Sergio Golinelli (Si) spera ancora "di trovare una soluzione che tenga assieme le varie sensibilità del tavolo" non fa mistero che la sua posizione è per "sostenere la candidatura di Laura Calafà". Mario Zamorani (+Europa) ragiona già oltre il perimetro del Tavolo dell’Alternativa. Un’esperienza che in qualche modo reputa "già conclusa" per lo meno "nella configurazione attuale". "Dobbiamo ragionare immaginando un altro tavolo – chiude – composto per il momento dalla componente liberal-socialista della coalizione, ma aperto a tutti coloro che ci vorranno stare". Il messaggio è rivolto al Pd che ancora non si è espresso e non ha preso una posizione. Forse per paura di polarizzare ulteriormente il dibattito e di spaccare definitivamente il Tavolo. Tant’è che, contattati dal Carlino, i due segretari dem non hanno risposto al telefono. Ma al di là della disponibilità, ormai sembra alla dimensione dialogica si sia sostituita quella della congiura. Contro uno o contro l’altro. Una cospirazione.
Federico Di Bisceglie