Ferrara, 11 marzo 2021 - "Diventiamo rossi?". Dietro le mascherine, la domanda circola di bocca in bocca. Alimentata non solo da sensazioni, ma anche da dati che lasciano intendere che a breve anche per la provincia di Ferrara potrebbero scattare restrizioni più rigide di quelle in atto.
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I numeri dei contagi, la saturazione delle terapie intensive, ma soprattutto la cosiddetta ’incidenza’ dei positivi – fattore essenziale nell’applicazione dei provvedimenti – fanno pensare che la misura sia ormai prossima: basti pensare che la media provinciale è oggi di 313 casi ogni 100mila abitanti, a fronte del tetto fissato in 250 per far scattare la ’zona rossa’. Ancora più allarmante la situazione nel Distretto Ovest (Cento e Comuni confinanti), dove si tocca il limite di 540, contro i 212 del Distretto Sud Est (Basso Ferrase). In teoria, numeri alla mano, solo il Delta potrebbe restare ’arancione’. "Ci aspettiamo un’evoluzione diversa rispetto alla situazione attuale": il sindaco Alan Fabbri si guarda dal pronunciare l’espressione che scotta (non solo politIcamente) come un tizzone ardente, ma prende atto che "siamo ormai allo scenario 4", stante il numero dei nuovi positivi e l’aumento tendenziale dei ricoveri nelle terapie intensive. "Ma il numero dei contagiati rispetto ai tamponi effettuati ci vede ancora in una situazione meno critica rispetto alle altre province della regione", aggiunge il sindaco. Demandando però a governo e Regione, che decideranno probabilmente già domani, l’applicazione della misura che pende ormai come la spada di Damocle anche sui ferraresi. E che, stante le relazioni inviate alla Regione dalle aziende sanitarie, potrebbe far scattare il lockdown per almeno due-tre settimane.
"Mi atterrò ovviamente a quanto sarà stabilito per l’Emilia Romagna, e alle decisioni della Regione – continua Fabbri –, io ho sempre cercato di mantenermi libero sia nei confronti di chi voleva tutto chiuso, sia di chi desiderava tutto aperto. In ogni caso, stante la situazione, le attività produttive del nostro territorio saranno penalizzate, e ci attendiamo i doverosi ristori". Così come il fatto che il nuovo ’lockdown’ si accompagni a un potenziamento delle vaccinazioni: "Si è perso molto tempo, è fondamentale recuperare", conclude il sindaco. Intanto, tornando ai numeri, la china è evidente: nelle ultime ventiquattro ore si sono registrati altri 141 nuovi positivi, e altri 12 ricoveri all’ospedale di Cona (a fronte di 6 pazienti dimessi). Gli asintomatici sono 112, mentre i tamponi con esito negativo sono stati 539. Tra i nuovi contagiati, ben 49 sono nel solo Comune di Cento – il cui sindaco Fabrizio Toselli parrebbe favorevole alla ’zona rossa’ immediata –, che sconta la vicinanza con il territorio bolognese e dove l’attività scolastica in presenza è stata prudenzialmenta chiusa dal primo cittadino già una decina di giorni fa. Le persone dichiarate clinicamente guarite nelle ultime ventiquattro ore dal Dipartimento di Sanità Pubblica sono 53, e 427 invece quelle per cui è stato disposto l’isolamento domiciliare (a fronte delle 368 per le quali questo regime di virtuale quarantena è invece terminato).