"La pellicola continua a girare e la storia anche". Il nuovo libro di Carlo Magri dedicato al cinema ferrarese non è solo un omaggio alla settima arte prodotta sul territorio da registi ferraresi e non, ma è anche, e soprattutto, un omaggio al territorio stesso, a Ferrara (e alla sua provincia), che – a dispetto dell’etrusca e primigenia vocazione commerciale –, almeno in ambito cinematografico, e letterario, non è certo una terra di mezzo, quanto piuttosto un approdo. La prima prova si trova nel libro stesso: un’opera che raccoglie i fotogrammi di un centinaio di film, tutti girati in ambito estense. Il fatto, poi, che i film analizzati siano il frutto di una selezione fra tanti altri, costituisce il secondo indizio.
Il titolo del libro li riassume entrambi: ‘Ferrara, città e provincia nel cinema. Un viaggio per immagini, lungo un secolo, in oltre 100 film’. Pubblicato da La Carmelina e già disponibile nelle librerie, il volume ha ricevuto il patrocinio dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara (Isco) e dell’Associazione de Humanitate Sanctae Annae OdV, i cui presidenti, Anna Maria Quarzi e Riccardo Modestino, hanno offerto a Magri due interessanti prefazioni. Prefazioni che precedono una preziosa introduzione dell’autore, utile alla consultazione di un libro che, certo, ha uno scopo principalmente divulgativo (sarebbe, per dire, un ottimo regalo, in periodo di feste), ma può fungere ugualmente da strumento per i più esperti cineasti e amanti del mondo della pellicola. "La scelta delle immagini, qui utilizzate – spiega Magri –, è avvenuta catturando digitalmente i fotogrammi che via via ritenevo interessanti per il mio lavoro, senza ricorrere a foto di scena. Per ogni titolo citato nel libro è stata utilizzata almeno un’immagine".
L’autore – docente incaricato di insegnamento alla facoltà di Medicina a Unife, divulgatore, ricercatore e cineasta – non risparmia i numeri: ogni secondo di un film è costituito da 24 fotogrammi. "In un minuto ne scorrono quindi 1.440 per diventare circa 130mila in media per ogni titolo". In sostanza, dati i 120 film studiati, Magri ha visionato più di 15milioni di fotogrammi. Un lavoro immenso, che lo ha visto operare su vecchi lungometraggi in bianco/nero di inizio Novecento, su quelli del secondo dopoguerra, fino a quelli contemporanei. Film di Vancini, Antonioni, Pupi Avati. Persino nella nota serie televisiva Gomorra sono state girate alcune scene a Ferrara. Tutto il territorio è coinvolto, anche la metafisica provincia (Comacchio, Argenta, Porto Garibaldi ecc.), per quello che si può considerare un compendio artistico di una città da sempre utilizzata come set cinematografico.