FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

’Ferrara partecipata’ in campo: "La politica rifletta su rinnovabili, consumo di suolo e aree verdi"

Il forum affida ai partiti un pacchetto di proposte per la "conversione ecologica della città". Il 16 gennaio convegno con Farinella e Venturi. Tagliati: "Vogliamo essere trasversali". .

’Ferrara partecipata’ in campo: "La politica rifletta su rinnovabili, consumo di suolo e aree verdi"

Il Forum Ferrara Partecipata apre la campagna elettorale. E sono i portavoce Alessandro Tagliati, Francesca Cigala e Sergio Fiocchi ad annunciarlo. La prima occasione pubblica sarà l’incontro, in programma martedì 16 gennaio alla sala della parrocchi di San Giacomo Apostolo (in via Argine ducale), con il docente Unife, Romeo Farinella e Margherita Venturi, docente dell’Alma Mater in cui verrà illustrata la proposta di realizzare un piano urgente di conversione ecologica della città. Saranno proprio i temi ambientali il fulcro dell’attività del Forum. "Consegniamo a tutta la politica – spiega Cigala – le nostre proposte che, sinteticamente, riguarderanno la mobilità, il passaggio alle rinnovabili (che presuppone l’abbandono dei combustibili fossili), la rinaturalizzazione della città con l’estensione delle aree verdi e lo stop al consumo di suolo". Proprio sul tema della mobilità, Cigala insiste a più riprese spiegando che "non servono interventi a spot, ma serve una vera e propria rivoluzione sulla mobilità". Lo slogan che lancia Tagliati delinea una prospettiva: "Ferrara deve diventare una grande comunità energetica". Anche su questo punto, partendo dalla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, l’esponente del Forum rilancia la necessità di "realizzare un piano per l’installazione di pannelli solari sui tetti degli immobili comunali". Perché evidentemente il motore propulsivo della rivoluzione green che l’associazione di cittadini ha in mente è proprio il Comune. La dimensione, secondo Fiocchi, deve essere quella "comunitaria: lo sforzo da fare è uscire dall’individualismo per cercare soluzioni che facciano bene alla collettività". Al netto delle enunciazioni di principio, i militanti del Forum vogliono "consegnare alla politica" una serie di spunti operativi "per lavorare concretamente su questa emergenza sulla quale vengono spese tantissime parole, ma di fatti se ne vedono ancora ben pochi". La dimensione, certamente, è globale. "Ma il primo sforzo per invertire la tendenza – ammonisce Cigala – deve partire proprio dalla dimensione delle città". Se è vero che il Forum nasce come movimento civico di contrapposizione al progetto Feris (poi bocciato in Consiglio Comunale, dopo un lungo strascico polemico in particolare sull’ipotesi di realizzare un centro commerciale a ridosso delle Mura), lo sforzo dei militanti è quello "essere trasversali". "Il nostro auspicio – aggiunge Tagliati – è che al nostro incontro non partecipino solo i cittadini o i politici di un solo schieramento. Vorremmo che tutti si confrontassero su questo tema".