Per dire no alla chiusura della ex Tollok e al licenziamento dei 77 addetti ieri sera, nella sala consiliare di Masi Torello, si è svolta un’assemblea aperta a tutti organizzata dall’amministrazione comunale, alla presenza dei lavoratori e dei delegati sindacali delle tre sigle confederali, Cigl-Csil-Uil. "Tutti i giorni siamo davanti ai cancelli della fabbrica – afferma il sindaco di Masi, Samuele Neri – l’assemblea si propone di portare solidarietà e vicinanza a tutti gli addetti della Tollok. Lo sciopero andrà avanti a oltranza, i lavoratori sono tutti uniti. La produzione è stoppata". Il primo cittadino ha partecipato anche all’incontro ospitato in Confindustria. "L’assessore regionale alle Attività Produttive Vincenzo Colla ha chiesto la revoca dei licenziamenti, i delegati hanno promesso che porteranno la richiesta negli Stati Uniti, dove ha sede la multinazionale americana proprietaria della Tollok". Tra il pubblico di ieri sera, con il consigliere regionale Paolo Calvano, anche l’ex sindaco di Masi, Manuela Rescazzi: "Sono stata sindaco nel momento di massimo splendore dell’azienda, mai mi sarei aspettato una caduta del genere e mi indigna il modo in cui sono stati trattati i dipendenti. Molti sono di Masi e li conosco di persona. L’immobile è di 14mila metri quadrati, ora spero che la proprietà possa cederla a privati per portare avanti l’attività". Accanto a lei, Marco Sovrani, 56 anni, da 30 operaio: "Per fortuna – dice – la mia compagna ha un altro lavoro, solo così potremo continuare a vivere. Per me sarà molto difficile trovare un’altra occupazione". Vicinanza è stata espressa anche da Igor Bergamini (Fiom): "Combatteremo fino alla fine". Mentre don Giuseppe Crepaldi, parroco di Masi: "A nome dell’unione delle parrocchie del territorio, preghiamo per queste persone".
Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Argenta, Andrea Baldini: "Nel consiglio provinciale di insediamento, abbiamo presentato un ordine del giorno per sostenere una soluzione positiva per le crisi aziendali di Berco ed ex Tollok. La Provincia si deve fare parte attiva, a fianco della Regione e del Governo, perché venga tutelato chi, dalla sera alla mattina, ha visto bruciato il proprio lavoro, la propria storia e il proprio futuro. Chiediamo che tutti siano all’opera perché si trovi al più presto una soluzione concertata".