REDAZIONE FERRARA

Ex sindaco accusato di corruzione. Paron: "Non ho mai preso soldi"

Al processo che la vede accusata di aver ricevuto una tangente, lei nega tutto.

Ex sindaco accusato di corruzione. Paron: "Non ho mai preso soldi"

Ex sindaco accusato di corruzione. Paron: "Non ho mai preso soldi"

VIGARANO MAINARDA

Torna in aula la vicenda giudiziaria che ruota attorno all’accusa di corruzione nei confronti di Barbara Paron, ex sindaco di Vigarano Mainarda. Dopo la pausa estiva, l’udienza di ieri è stata aperta dalla deposizione dei consulenti grafologici di accusa e difesa. In sostanza una ’guerra’ di pareri per stabilire se il famoso quadernone sequestrato nell’azienda dell’imprenditore che avrebbe dato la ’mazzetta’ a Paron, con su scritto "dolce per Paron", seguito da un asterisco, era stato scritto dalla moglie dell’imprenditore che ha già da tempo patteggiato la pena. A rispondere ieri alle domande del pubblico ministero Ciro Alberto Savino, è stata proprio l’imputata, Barbara Paron, ex sindaco di Vigarano Mainarda. Paron – assistita dall’avvocato Denis Lovison – ha rispedito nettamente al mittente le accuse di avere preso soldi.

"Non ho mai ricevuto denaro dall’imprenditore" il quale, peraltro, ha sottolineato ancora l’ex primo cittadino non era certo suo amico, ma una persona che conosceva bene essendo lei sindaco di un piccolo centro e lui anche simpatizzante dell’area politica in cui gravitava Paron. Per quanto riguarda la richiesta di spiegazione sul motivo del mancato sollecito all’impresa Cà Bianchina, per il pagamento delle opere di manutenzione della strada di accesso all’impianto a biogas, realizzate dal Comune, Paron ha sottolineato che in realtà non era certo suo il compito di sollecitare, essendoci tecnici predisposti a farlo. E comunque esistono documenti in cui lei stessa in qualità di primo cittadino, ha invitato per due volta l’impresa a saldare le somme arretrate. L’esame dell’imputato riprenderà nella prossima udienza che il tribunale in composizione collegiale (presidente giudice Piera Tassoni) ha fissato al 30 novembre prossimo. Nel corso del suo esame, peraltro, l’ex sindaco ha tenuto a precisare, su domanda del pm, che quando era stata stipulata la convenzione tra l’amministrazione comunale e l’impresa Cà Bianchina, lei era assessore di una maggioranza che compatta aveva votato favorevolmente. Convenzione, ha concluso Paron, che comunque poteva essere impugnata da qualsiasi cittadino. E non è stato fatto. L’udienza, come detto, era stata aperta dal dibattito tra il consulente grafologico del pm e quello della difesa della moglie dell’imprenditore che nel processo è accusata di favoreggiamento, avendo dichiarato di non essere stata lei a scrivere la frase ’dolce per Paron’.

cri.ru.