FRANCESCO FRANCHELLA
Cronaca

’Eterno Visionario’ esce nelle sale: "Riveliamo i segreti dei Pirandello"

Il film di Michele Placido, presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, approda al cinema raccontando una versione della famiglia del grande scrittore non molto conosciuta dal pubblico.

’Eterno Visionario’ esce nelle sale: "Riveliamo i segreti dei Pirandello"

Michele Placido sul set (. foto di F. Di Benedetto

Michele Placido, presidente della Fondazione Teatro Comunale di Ferrara. Nel novantesimo anniversario dal conferimento del Nobel per la letteratura a Luigi Pirandello, è pronto il film sul genio di Agrigento: ‘Eterno visionario’, di cui firma la regia, esce oggi nelle sale.

Com’è andata la prima del film, alla Festa del Cinema di Roma?

"È stato un trionfo davvero importante. Durante la conferenza stampa, in sala erano presenti tutti gli eredi della famiglia Pirandello, che avevano già visto il film, accettandolo nei suoi risvolti più segreti. Non è stato facile: per la prima volta riveliamo i segreti della famiglia Pirandello. Attraverso il libro ‘Il gioco delle parti. Vita straordinaria di Luigi Pirandello’ (Longanesi Editore) di Matteo Collura e dopo cinque anni di lavoro, siamo riusciti a spiare dal buco della serratura quegli aspetti che in genere non si conoscono".

Perché di solito cosa si conosce di Pirandello?

"La figura del letterato, del premio Nobel… il grande scrittore, con i suoi romanzi che l’avrebbero consacrato in tutta Europa. Ma dell’ambito famigliare, nelle scuole, non si è mai parlato. Mercoledì eravamo in Sicilia, dove 700 insegnanti, da tutta Italia, hanno assistito al film e ne hanno capito l’importanza. È con i segreti di questa famiglia che capiamo l’origine della rivoluzione teatrale di Pirandello, un uomo che ha sofferto molto, a partire dalla convivenza con la moglie Antonietta, che aveva problemi psichiatrici molto forti. Luigi non la voleva ricoverare, ma i figli lo costrinsero. D’altronde lei accusava addirittura il Maestro di avere rapporti incestuosi con la figlia: un’assurdità. Ma è altrettanto vero che lui diceva: ‘la follia di mia moglie viene dalla mia follia’. Se non ci fosse stata questa follia, lui non avrebbe attinto da quel dolore, da quei sentimenti che hanno dato vita a ‘Sei personaggi in cerca d’autore’, tanto contestato dal pubblico borghese che voleva solo spettacoli rassicuranti".

Come nelle ‘Avvertenze sugli scrupoli della fantasia’: il pubblico che critica Pirandello per l’assurdità della sua arte non comprende quanto assurda sia la vita reale.

"È così. Fa parte dei doveri di un artista: rendere comprensibili i dolori della vita. È un dovere intellettuale: va raccontata la cruda realtà della cronaca".

Parliamo di un film anche didattico quindi, con una produzione che sarà costata parecchio.

"Mi dicono sia, tra i film italiani, il più costoso degli ultimi anni. Ma, d’altra parte, abbiamo girato in Sicilia, a Roma, a Broadway, in Germania, per trovare gli ambienti cabarettistici degli anni Venti e Trenta".

La sua grande passione per Pirandello la porterà anche al Comunale di Ferrara, dove nel 2025 andrà in scena lo spettacolo ‘Trilogia di un visionario’. Perché trilogia?

"Perché intrecciamo ‘L’uomo dal Fiore in bocca’, ‘La Carriola’ e ‘Sgombero’. Tre testi, tre momenti creativi di Pirandello, rivelatori di cosa davvero gli interessasse: prendere a schiaffi il pubblico, che non va rassicurato, ma risvegliato dal torpore".

In questa fase della carriera, il suo lavoro su Pirandello sembra un dono di un artista maturo verso il pubblico che verrà.

"Infatti ringrazio il Teatro Abbado, che mi dà la possibilità di fare la prima assoluta di ‘Trilogia di un visionario’ a Ferrara. Sono orgoglioso, onorato di presiedere per un nuovo mandato la Fondazione Teatro Comunale. Per me Ferrara è casa. Quest’anno ci passerò il Capodanno, per vedere lo spettacolo dell’incendio del Castello".