di Francesco Franchella
’Et in Arcadia ego’ è il titolo di uno dei dipinti più enigmatici del Guercino, che dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini Corsini di Roma, è giunto sino a Ferrara. L’opera risale al 1618 circa. L’artista ferrarese, su commissione del Granduca di Toscana Cosimo II, aveva iniziato una tela di grandi dimensioni, raffigurante Apollo mentre scuoia Marsia. Alle spalle del dio greco, due pastori osservano curiosi e sgomenti la scena.
È da quest’ultimi che il Guercino prenderà ispirazione per una delle opere più emblematiche della sua arte: ’Et in Arcadia ego’, esposta alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara fino al 17 gennaio. Arcadia è quella regione della Grecia Antica, simbolo della felice prima età del genere umano, dove pastori vivono a contatto con la natura, immersi in scene bucoliche e sfondi idilliaci. I pastori del Guercino, però, osservano un teschio umano in decomposizione, appoggiato su di un muro rovinato dal tempo, recante la scritta epigrafica ’Et in Arcadia ego’. In italiano, ’Anche io in Arcadia (sono)’: è la morte che parla attraverso il teschio. È la morte che prevale anche nelle epoche più spensierate, idilliache, rappresentate dai due pastori. E così, in maniera del tutto inedita, unendo 3 diversi generi pittorici (natura morta, paesaggio, pittura di genere), il Guercino propone con una vera e propria poesia di immagini, un tema tutt’altro che inedito per quel periodo storico, caratterizzato dalla consapevolezza del Memento mori: ricordati che devi morire. La mostra del pittore ferrarese è la seconda del ciclo di mostre ’Guardami! Sono una storia...’, realizzate grazie alla collaborazione tra le Gallerie Estensi e il Laboratorio DiDiArt del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife. Il progetto ha visto la partecipazione attiva degli studenti della nostra università, che hanno partecipato alle fasi di ricerca, progettazione ed organizzazione di queste "mostre piccole, tanto che sono composte da una sola opera - dice la direttrice delle Gallerie, Martina Bagnoli -. Questo aspetto fa parte della strategia adottata dal museo, che vuole aiutare il pubblico a rallentare lo sguardo, analizzando con calma un solo quadro".
Con la mostra, poi, sono stati organizzati una serie di eventi collaterali in collaborazione con l’Associazione Culturale Bald’anza, con Ferrariae Decus e con il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara: da sabato 24 ottobre partiranno i laboratori di ascolto musicale, dal titolo “Sacri e profani musicali affetti. Voci e strumenti al tempo del Guercino”, dove assieme all’esperto musicologo Nicola Baldato, si analizzerà la musica del Cinque Seicento (accesso con i biglietti di ingresso alla Pinacoteca). All’appello degli eventi, infine, anche tre concerti dal titolo “Artisti cioè amici”, per una Pinacoteca che non si vuole fermare, partendo dalle eccellenze ferraresi: pittoriche e musicali.