COMACCHIO
Il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Porto Garibaldi, tenente di Vascello Antonino Di Lena traccia il resoconto operazione ’Mare Sicuro’ nel periodo tra giugno e settembre scorsi, con un bilancio che esprime un’attività molto intensa. Interventi nell’ambito della Capitaneria di Porto Garibaldi che annovera Comacchio e Goro. Un’attività espletata impiegando uomini e mezzi sia di Porto Garibaldi che di Goro afferenti anch’essi al comandante Di Lena e garantendo dalle 8 alle 20, per tutta l’estate, la presenza giornaliera di almeno un mezzo nautico, in un periodo nel quale si sono sviluppate la maggior parte delle attività ludico-ricreativi e commerciali. Ma anche uscite diversificate, in modo particolare nelle fasce orarie di maggior presenza di bagnanti e di diportisti, allo scopo di garantire la sicurezza della balneazione e della navigazione, "il nostro obiettivo primario", spiega il comandante. Nell’estate appena conclusa sono stati effettuati 135 controlli nelle spiagge libere, riscontrando 3 illeciti di natura penale e restituendo alla libera fruizione ben 6.571 metri quadrati abusivamente occupati. I controlli sulle acque libere di balneazione sono stati 95 con 10 illeciti amministrativi. Ben 460 i controlli, dei quali 128 a unità da diporto, 151 a stabilimenti balneari, 110 relativi al demanio e circa 70 ad altri sulla sicurezza della navigazione che hanno portato a contestare 44 illeciti amministrativi per violazioni su ordinanza balneare, diporto, codice della navigazione e demanio. Purtroppo nella scorsa estate si contano 6 decessi, di cui 1 per annegamento e 5 per malori. "Pur non registrando eventi di particolare criticità lo scorso 14 luglio c’è stato l’incendio e l’affondamento di una imbarcazione - precisa il tenente - divampato nei pressi delle ostruzioni del porto canale di Porto Garibaldi mentre gli 8 occupanti sono stati tratti in salvo da un’altra barca da diporto in transito. Infine, voglio segnalare il buon esito di una ricerca complessa di un diportista che nel pomeriggio del 25 agosto, si era tuffato dalla sua barca e che non riusciva a risalirvi a causa della forte corrente. La moglie del malcapitato ha chiamato la sala operativa della capitaneria di Porto di Ravenna che ha dirottato tutti i mezzi a disposizione in zona, poiché la donna aveva perso di vista il marito che è stato fortunatamente ritrovato, stremato e provato, dalla motovedetta di Goro. Un risultato ottenuto dopo circa un’ora di mare, grazie alla perizia marinaresca e alla professionalità dell’equipaggio - conclude Antonino Di Lena - di esperire le ricerche in una determinata direzione".
cla. casta.