Prima a Ravalle, taglio del nastro 2018, poi a Francolino. E ha già in programma l’apertura di un altro negozio. ‘Casa e bottega’. Pane e quattro chiacchiere, affettato condito con il sapore della tradizione. Loredana Burlacu, 39 anni, viene dalla Romania. Dal 2023 è cittadina italiana, dove ormai vive da 20 anni. Una seconda patria.
Si spengono le luci dei negozi nelle frazioni e lei apre. Come fa?
"Ho un progetto", risponde Loredana, mentre allunga un sacchetto ad un cliente.
Quale progetto?
"Aprire nuove attività commerciali, negozi sul modello delle botteghe di una volta nei paesi dove non è rimasto più niente. Quasi più niente"
Come è arrivata a Ferrara?
"Mio marito è di Ravalle, la scintilla è stata l’amore"
Gli altri alzano bandiera bianca, lei subentra. I primi passi del suo progetto?
"Mio figlio aveva tre anni, cercavo lavoro. Chi gestiva l’attività a a Ravalle era andato in pensione, sono arrivata io. Ho pensato, faccio cinque ore al giorno così mi resta il tempo per la mia famiglia"
Le cinque ore?
"Sono diventate una giornata"
Esperienza nel settore?
"Quando ho tagliato il nastro non sapevo nemmeno affettare un prosciutto. Ho imparato lavorando. Devo ringraziare la gente di Ravalle, i residenti mi sono stati vicino"
Adesso è lei che crea posti di lavoro
"Sì, uno degli obiettivi del progetto è far vivere le botteghe di una volta. L’altro, riuscire anche a creare occupazione. Ho due dipendenti a Ravalle, ragazze che vivono nella frazione. Due dipendenti a Francolino, una è di lì. L’altra di Vigarano Pieve"
Francolino, l’ultimo nato
"Si sono succedute al bancone due famiglie. Poi il minimarket ha chiuso. Io ho aperto e raddoppiato le ore"
Qual è il segreto, se ne ha uno?
"Non ho nessun segreto, sono animata da una grande voglia di fare, mi piace mettermi in gioco, rimboccarmi le maniche. Il lavoro non mi fa certo paura. Anzi"
Il suo staff?
"Sono stata fortunata perché ho trovato delle dipendenti in gamba, anzi per me sono delle collaboratrici. È anche grazie a loro se le cose vanno bene. Non è facile trovare personale, ancora più difficile trovare dipendenti che siano motivati"
Insomma, un segreto c’è o no?
"Mi piace stare al bancone, incontrare le persone, essere utile magari a non far morire un paese. Comincio e finisco la giornata con il sorriso. È il primo ingrediente".