FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Elicottero precipitato, via alle analisi sui pezzi

I Ris e un ‘super consulente’ al lavoro sui resti del velivolo caduto nella cava. Dovranno chiarire la dinamica dell’incidente e rilevare tracce chimiche.

Elicottero precipitato, via alle analisi sui pezzi

L’analisi dei pezzi restituiti dalle acque dal lago sarà il primo passo per risolvere il mistero dell’elicottero precipitato nelle campagne del Bondenese. A occuparsi di questo complesso e delicato lavoro saranno i carabinieri del Ris di Parma e Stefano Benassi, il ‘super consulente’ scelto dalla procura in quanto esperto di incidenti aerei e in particolare di elicotteri. Nell’affidare l’incarico agli esperti la procura ha formulato un quesito piuttosto ‘ampio’, chiedendo appunto di ricostruire la dinamica dell’incidente e di evidenziare ogni circostanza che sia ritenuta utile ai fini di chiarire quanto accaduto il 10 ottobre nel lago della Cava Sei di Settepolesini. Ris e consulente lavoreranno quindi fianco a fianco. Benassi dovrà esaminare i componenti del velivolo (che continuano a essere recuperate grazie al certosino lavoro dei sommozzatori di vigili del fuoco e carabinieri), mentre i militari ‘scientifici’ opereranno su eventuali tracce chimiche, come ad esempio materiali infiammabili che possano avere avuto un ruolo in quanto accaduto quella maledetta mattina.

Parallelamente, la procura ha disposto accertamenti medico legali e tossicologici sul pilota dell’elicottero, l’imprenditore italo-egiziano Hazem Bayumi, 73 anni (per le attività medico legali sono stati scelti il medico Alessandra Bergonzini e la tossicologa Francesca Righini). Insieme a Bayumi sul velivolo c’era l’ex banchiere olandese Philip Hubert ter Woort, 62 anni. Quest’ultimo è stato il primo ad essere recuperato, dopo alcuni giorni di ricerche. Più complessa invece l’individuazione dei resti del pilota, trovati a circa un mese dalla tragedia, dopo giorni e notti passate a scandagliare il fondo del lago. Pompieri e carabinieri hanno lavorato senza sosta, anche con l’aiuto di uno specifico robot per la ricerca in profondità.

Dopo il lento e faticoso recupero dei pezzi del velivolo (alcuni ancora dispersi nel fondo limaccioso dello specchio d’acqua) può quindi finalmente iniziare l’attività tecnica finalizzata a dare risposte alle tante domande ancora senza risposta. Prima tra tutte, la causa dell’incidente aereo costata la vita ai due amici partiti da un campo volo della provincia di Bologna per una gita a Venezia. Esplosione? Incendio? Avaria? Un rebus tuttora insoluto e che – con il recupero di entrambi i dispersi e con il ritrovamento di componenti importanti del veicolo – potrà finalmente essere risolto.