di Francesco Franchella
Cos’è il disturbo post traumatico da stress? In quanti sanno che le donne che hanno subito violenza possono soffrire di questo disturbo? In pochi sanno rispondere e di questo si è occupata Anna Elena Pepe. L’attrice, regista e sceneggiatrice italo-britannica, nata e cresciuta a Ferrara, ha voluto ambientare nella sua città natale la storia di Agata, ragazza poco più che trentenne, che, rifugiatasi a Ferrara per scappare dall’ex fidanzato violento, trova in Nabil, richiedente asilo del Gambia, una possibile risposta ai suoi problemi. Si tratta del contenuto di ‘Miss Agata’, cortometraggio di Anna Elena Pepe, prodotto da Tabit Films & Ladybug Crossmedia, che sta facendo il giro dei festival in tutto il mondo e che approderà a Ferrara a settembre, per il Ferrara Film Festival, come anteprima esclusiva in Emilia-Romagna.
Anna Elena Pepe, come nasce ‘Miss Agata’?
"Dalla mia volontà di raccontare il disturbo post traumatico da stress (Ptsd), di cui si parla sempre poco. Si parla della violenza sulle donne, ma nel momento in cui questa violenza termina, si pensa che termini anche il problema. Non è così. Queste vittime spesso sviluppano una sindrome che non consente una vita normale: non rendono bene a lavoro, non riescono ad avere relazioni normali. Tuttavia, cerco di raccontare questo con un po’ di umorismo".
Cioè?
"Agata, la protagonista (interpretata da Pepe, ndr.), è una ragazza un po’ buffa. Ma Agata nasconde anche un trauma: questa combinazione mi sembrava una chiave interessante".
Il corto è stato girato a Ferrara
"Sono stata sostenuta da tante realtà e dal Comune. Alcune scene si svolgono al centro di accoglienza ‘La città del Ragazzo’. Abbiamo collaborato con la Scuola d’Arte Cinematografica Vancini, con l’Istituto Navarra. Importante la collaborazione con Massimiliano Piva, il mio insegnante di teatro del liceo"
Perché a Ferrara?
"Perché sono nata e cresciuta a Ferrara. Dal punto di vista della storia, avevo bisogno di una città di provincia, in cui gli incontri sono casuali".