REDAZIONE FERRARA

"Ecco dove è caduto il meteorite di Renazzo"

Cento, dopo 200 anni l’astrofilo Thomas Mazzi ha scoperto l’esatta posizione. "Un lungo lavoro di investigazione confrontando gli scritti" .

"Ecco dove è caduto il meteorite di Renazzo"

"Ecco dove è caduto il meteorite di Renazzo"

A gennaio saranno passati 200 anni ma la meteorite Renazzo continua a sorprendere e stavolta lo fa con Thomas Mazzi (nella foto a sinistra), centese di adozione bolognese di nascita, che ha scoperto le esatte coordinate di dov’è caduta, scrivendole ufficialmente nella storia e in ogni documento mondiale. Dopo aver cercato tra tanti documenti, ha trovato i pochissimi scritti disponibili per paragonarne il contenuto alla realtà attuale e investigando, ha trovato il punto di caduta di questa importantissima meteorite, capostipite delle carbonacee CR, in grado di dare preziose informazioni sui primi istanti del sistema solare e che al suo interno erano state trovate biomolecole che portano il pensiero alla possibilità che la vita possa essere arrivata dal cielo. Se finora veniva indicato solo Renazzo, ora su tutte le pubblicazioni e musei mondiali ci sarà 44°46’01" N - 11° 17’ 46" E. "I fatti stavano diventando leggenda, modificandosi così ho voluto ricostruire il fatto e dare il punto esatto di caduta di questa importantissima meteorite a livello internazionale – dice Mazzi che fa parte anche degli Astrofili Centesi – sono contento di aver dato un rilevante contributo di conoscenza, aver riscoperto documenti e mantenere la memoria con un libro in uscita scritto a più mani. Meteorite che ora possiamo dire con certezza di essere caduto a circa 500 m a nord della chiesa di San Sebastiano nei campi attigui a via Buttieri". Un tuffo indietro nel tempo, seguendo gli indizi in una ricerca tra gli archivi e faldoni scritti a mano e in gergo dell’800. "L’impatto fu attorno alle 20.30, in una Renazzo di 200 anni fa, con contadini impauriti per questi tre boati e la forte scia di luce vista alla quale non sapevano dare una spiegazione – prosegue –. È l’arcipreteprete di Cento che pensa di chiamare il rettore dell’università di Bologna che arriva, raccoglie quelle che pensava essere pietre e intervista la gente. In tanti l’hanno vista ma è il racconto di una donna a darmi la certezza del luogo. La signora Gallerani sente il botto, si precipita sulla porta e vede l’arrivo di questa luce". Si incrociano mappe, dati. "Mentre l’univesità si interroga è il segretario del prete a fare a mano un disegno che ora possiamo dire corrispondere alla verità – dice – quando mi sono trovato sul luogo esatto, ho provato una certa emozione perché finalmente, dopo 200 anni si è dato un luogo preciso. Ho dunque depositato la ricerca alla Meteoritical Society, organismo mondiale che cataloga le meteoriti".

Laura Guerra