di Matteo Radogna
Vetrine dei negozi frantumate a colpi di cric o a martellate. Oppure prese a sassate o sfondate a spallate. Razzie che durano un amen con bottini da appena 50-100 euro arraffati dai cassetti o lasciati nel registratore di cassa. È allarme spaccate nella provincia ferrarese, dopo che la pandemia le aveva quasi cancellate. Gli assalti si sono intensificati nelle ultime settimane. Cento, finora, è stata la più colpita arrivando a subire una decina di spaccate in una notte. Poi nei giorni scorsi i ladri hanno fatto tappa anche a Poggio Renatico con quattro intrusioni in altrettanti negozi.
I malviventi hanno racimolato pochi spiccioli. Non solo. Dal fioraio e in una pizzeria, a Poggio, sono state trovate, dopo le effrazioni, tracce di sangue lasciate dai soliti ignoti. Ma non finisce qui. Le ultime spaccate si sono verificate in città. La prima ai danni della mensa universitaria con un sasso usato dai ladri per rompere una finestra. L’obiettivo era il registratore di cassa. La seconda, invece, è andata a segno da ‘Motoabbigliamento’ in via Trasvolatori Atlantici. I ladri sono entrati in azione alle 2,30 del mattino e, dopo aver rotto la vetrata all’ingresso, hanno raggiunto il registratore per svuotarlo del fondo cassa. Uno dei ladri si è anche ferito e, il giorno dopo, sono state trovare tracce di sangue dai carabinieri della compagnia di Ferrara. Dopo ogni razzia, oltre ai militarii, spesso interviene la vigilanza di Coopservice. Il referente dell’situto di vigilanza è Davide Modesti: "Il ritorno delle spaccate è, purtroppo, una tendenza nazionale, probabilmente dovuta alla ripresa economica post Covid 19 . Occorre tenere alta l’attenzione con una stretta collaborazione tra tutti i soggetti interessati: dalle Forze dell’Ordine alle Istituzioni locali, dalle Associazioni di categoria ai privati cittadini, finanche agli Istituti di Vigilanza". E ancora: "Dai nostri dati gli orari notturni sono i prediletti per chi colpisce le aziende ed i locali commerciali – continua Modesti –, valutando statisticamente la fascia oraria tra le 2 e le 4 come la più pericolosa. Al contrario per le abitazioni private la fascia critica si estende anche al diurno, in special modo la mattina quando usciamo per andare al lavoro o portare i bambini a scuola od il pomeriggio tra le 17 e le 19, quando andiamo a fare la spesa prima di rincasare".
Modesti invita a tenere comportamenti corretti per evitare i furti: "In primis occorre fare sempre attenzione nel chiudere bene porte e finestre, poi cercare la collaborazione dei vicini di casa ed evitare ingenuità quali lasciare scale in giardino o beni di valore all’esterno o visibili dai vetri esterni. Ci sono diversi fattori da valutare tra sicurezza attiva e passiva: occorre scegliere le giuste difese passive quali porte blindate, e finestre con inferriate affiancate all’installazione di difese attive quali un buon impianto d’allarme ed un servizio di radiocollegamento alla centrale operativa di un Istituto di vigilanza. Un buon Istituto è in grado di ricevere gli allarmi H24 tutti i giorni dell’anno e garantire una pronta risposta in caso di segnalazioni, inviando sul posto autopattuglie di guardie particolari giurate armate, pronte ad interrompere le azioni perpetrate ai danni dei beni del cliente".
Gli impianti di allarme sono importanti: "Noi li proponiamo collegati alla nostra centrale operativa – conclude –. Sono utili anche i sistemi complessi tramite telecamere di videosorveglianza. Altri servizi possono essere la vigilanza fissa per siti a rischio e l’attività di portineria per il controllo accessi ad immobili".