
I fatti nell’abitazione in cui il ragazzo era ospite. La presunta vittima verrà ascoltata in incidente probatorio
Una festicciola in famiglia, qualche ora di allegria tra le mura di casa tra genitori e parenti. Un contesto di serenità, nel quale non può (e non dovrebbe) accadere nulla di grave. Le cose sarebbero però andate in maniera diversa per una ragazza che, all’epoca dei fatti, aveva appena 14 anni. L’incubo – stando a quanto denunciato dai genitori dell’adolescente – sarebbe scaturito proprio dall’interno della cerchia familiare. Un cugino di una decina di anni più grande avrebbe approfittato della situazione abusando sessualmente di lei. Sulla vicenda è stata subito aperta un’inchiesta. L’ipotesi di reato contestata al giovane è pesante: violenza sessuale su minore. L’indagine sull’accaduto, che risale a ormai tre anni fa, è arrivata di recente a una svolta. Il giudice per le indagini preliminari Danilo Russo ha accolto la richiesta di incidente probatorio con la quale la procura ha chiesto di ascoltare la presunta vittima in forma protetta, non ritenendo però necessaria una perizia volta a valutare la capacità della ragazzina di rendere testimonianza in quanto non ci sarebbero elementi tali da sollevare dubbi in tal senso. Ciò premesso, il giudice ha fissato per maggio la data in cui la giovane (tuttora minorenne) verrà sentita in forma protetta. In quell’occasione le verrà chiesto di ricostruire l’accaduto, ‘cristallizzando’ così la sua testimonianza in vista di un eventuale futuro processo.
I fatti. Per ricostruire i contorni della delicata vicenda bisogna fare un passo indietro fino al luglio del 2022. Era un sabato e la famiglia (di origine straniera) si era riunita a casa dei genitori della malcapitata per trascorrere qualche ora insieme. In quel periodo, a quanto si apprende, l’attuale indagato era ospite in quell’abitazione. Ad un tratto, quel clima di spensieratezza si è spezzato e nella festa ha fatto irruzione l’inimmaginabile. L’indagato – secondo l’impianto accusatorio – avrebbe costretto la cuginetta a subire un rapporto sessuale. Dopo aver abusato di lei tappandole la bocca, l’avrebbe infine minacciata di farle del male se avesse raccontato quanto era successo. La giovane, però, non ha taciuto e la querela da parte dei genitori (seguiti in questa complessa circostanza dall’avvocato Nicola Marani) è stata tempestiva. Il cugino (difeso dall’avvocato Emiliano Mancino) è stato quindi iscritto nel registro degli indagati. Il prossimo passo, a quasi tre anni dall’accaduto, sarà dunque l’assunzione del racconto della giovane, una prova fondamentale per il prosieguo delle indagini sull’accaduto.