REDAZIONE FERRARA

Due giorni di musica. Wilkins e Koziel, è tempo di giganti sul palco del Torrione

Ferrara in Jazz e il Conservatorio Frescobaldi fianco a fianco tra i ritmi . Non solo musica, fino al 22 dicembre la mostra fotografica dedicata. alla resident band ’Shooting with the tower jazz composers orchestra’.

Ferrara in Jazz e il Conservatorio Frescobaldi fianco a fianco tra i ritmi . Non solo musica, fino al 22 dicembre la mostra fotografica dedicata. alla resident band ’Shooting with the tower jazz composers orchestra’.

Ferrara in Jazz e il Conservatorio Frescobaldi fianco a fianco tra i ritmi . Non solo musica, fino al 22 dicembre la mostra fotografica dedicata. alla resident band ’Shooting with the tower jazz composers orchestra’.

Il Torrione apre il sipario, oggi alle 21.30, alla XXVI Edizione di Ferrara in Jazz. La prima parte di stagione si apre con il concerto di Immanuel Wilkins, che sale sul palco per la presentazione in anteprima di Blues Blood, il suo ultimo progetto. Ad accompagnarlo in questa serata inaugurale ci sarà Micah Thomas al pianoforte, Rick Rosato, al contrabbasso e Kweku Sumbry alla batteria. Per questa prima parte di stagione, il Torrione farà da trait d’union tra arte e musica, ospitando fino al 22 dicembre la mostra fotografica dedicata alla resident band del Jazz Club dal titolo ’Shooting with the Tower Jazz Composers Orchestra’, realizzata da Giuseppe Arcamone. Nell’ultimo referendum dei critici della prestigiosa rivista jazz americana Downbeat, Immanuel Wilkins è stato votato miglior sassofonista contralto, miglior compositore emergente e miglior gruppo jazz emergente del 2023: un riconoscimento che suggella la fulminante carriera del giovane musicista. Immanuel Wilkins è entrato a gamba tesa sulla scena musicale nel 2020 con il suo debutto discografico Blue Note. Sebbene avesse appena 22 anni al momento della sua uscita, il suo quartetto suonava già da oltre quattro anni e la sua coesione e musicalità si riflettevano sia nella maturità del suono che nella raffinatezza e profondità delle composizioni, proiettando la tradizione musicale afroamericana nella più stretta attualità. Presto sono seguiti riconoscimenti e premi da parte della stampa, replicati anche dal successivo Blue Note The 7th Hand, dove i suoi brani originali in forma di suite si fanno più articolati e complessi, pur mantenendo la catarsi emotiva e l’intensità che connotano anche i suoi concerti.

Domani alle 21.30, invece, torna la rassegna Fresh&Bold curata dal Conservatorio Frescobaldi. Sul palco, insieme alla cantante e compositrice polacca Anka Koziel, ci saranno François Ndayambaje alla chitarra, Sergio Mariotti al contrabbasso e Simone Sferruzza alla batteria, per un concerto che sarà un insieme di improvvisazione jazz e world music. Anka Koziel è una versatile cantante, compositrice, arrangiatrice ed educatrice di origine polacca ma residente nei Paesi Bassi da molti anni. La sua vocalità combina improvvisazione jazz, world music, tecniche vocali estese per creare paesaggi sonori intriganti. Koziel insegna canto jazz, musica d’insieme e coro presso il Conservatorio Reale de L’Aia ed è insegnante autorizzata di Complete Vocal Technique. Negli ultimi anni si è immersa nella ricerca riguardante il timing e il ritmo, in particolare l’influenza dei metri dispari sul miglioramento del senso dello swing. Inoltre si esibisce fin dalla più tenera età, suona diversi strumenti in diverse band – chitarra, vibrafono, flauto, pianoforte e percussioni – ma il pensiero della musica come percorso professionale è diventato chiaro solo all’inizio dell’età adulta. Nel corso della sua carriera ha collaborato con molti grandi musicisti jazz, fra cui Kenny Wheeler, Norma Winstone, Jesse van Ruller e Eric Vloeimans, e ha preso parte a progetti stilisticamente molto vari, dalla musica contemporanea alla salsa, passando per gospel, blues e country-western