Di Bisceglie
È un ‘no’ deciso quello che arriva dai lavoratori degli uffici dogane e monopoli di Ferrara, che dovrebbero essere accorpati a quelli di Bologna. I sindacati confederali, dopo un appuntamento assembleare con gli addetti e le rsu, danno voce al malumore attraverso un comunicato unitario. "Un accorpamento di questo genere – si legge nella nota di Cgil, Cisl e Uil – significa rendere la sede di Ferrara sussidiaria a quella di Bologna, indebolirla dal punto di vista del potere organizzativo e decisionale, diminuire i servizi alle imprese e ai cittadini che dovranno sostenere un aggravio in termini di costi indiretti e tempi di attesa e, dato l’immotivato declassamento, creare una brusca impennata del malessere organizzativo". La decisione è frutto di una riorganizzazione degli uffici portata avanti a livello centrale e che evidentemente i lavoratori – circa una trentina, fra i due uffici – stanno vivendo come una forma di compressione delle sedi ferraresi. Tra l’altro, proprio per scongiurare questo accorpamento con Bologna, nei giorni scorsi i sindacati hanno inviato all’ufficio regionale delle Dogane, una dettagliata relazione in cui spiegano i motivi di questa contrarietà.
"Per quanto concerne il settore dogane-accise – si legge nella relazione – il declassamento non risulta motivabile sulla base delle peculiarità della vastissima provincia ferrarese, caratterizzata dalla presenza di numerose aziende, tra cui il Petrochimico di Ferrara (Versalis, Basell, Yara), l’azienda ThyssenKrupp (Berco) e altre attività economiche della piccola e media impresa, soggette in prevalenza al presidio del territorio nel settore accise. Non va altresì trascurata l’attività nel settore delle dogane vista la vocazione della provincia alla produzione, conservazione e commercializzazione dei prodotti dell’agricoltura, in particolare frutta, con la presenza sul territorio di depositi doganali. Inoltre, a Poggio Renatico è presente una base Nato che effettua diverse operazioni in questo ufficio".
Di conseguenza "lo spostamento di competenze all’ufficio di Bologna – scrivono i sindacati – comporterà un aumento del disagio e delle difficoltà degli operatori economici che nel medio-lungo periodo rischia di innescare una progressiva migrazione degli operatori con contestuale impoverimento del territorio". Secondo Cgil, Cisl e Uil, "la sede di Ferrara, pur non avendo un porto commerciale, è un ufficio marittimo interessato da notevole traffico di provenienza estera (confine marittimo nel territorio dei lidi ferraresi)". Di qui, arriva la ‘controproposta’. "I lavoratori – si legge nella nota congiunta – propongono, invece dell’accorpamento, l’unificazione dell’ufficio delle Dogane di Ferrara con la sede distaccata dell’ufficio dei monopoli, il cui personale già condivide i locali dello stabile di via Maverna 4". Una proposta "di buon senso, in un panorama di blocco del turnover del personale e di tagli alla spesa, che garantirebbe tuttavia di mantenere autonomia e potere decisionale". I sindacati, ma soprattutto i lavoratori, si aspettano dunque una risposta. In caso contrario, si stanno già facendo valutazioni su possibili iniziative di protesta, a partire dallo stato di agitazione.