Tre accertamenti tecnici per fare chiarezza sulla morte di Davide Buzzi, il 43enne ucciso venerdì sera in una violenta lite al bar Big Town di via Bologna, e sul ferimento di Lorenzo Piccinini, 21enne che era insieme alla vittima. La procura ha disposto l’autopsia e test tossicologici sul corpo di Buzzi oltre a un esame medico legale sulle ferite riportate da Piccinini. L’incarico verrà conferito nella giornata di domani. La scelta del pubblico ministero Barbara Cavallo è caduta sul medico legale Silvia Boni e sulla tossicologa Francesca Righini. Il medico legale, a quanto si apprende, potrà avvalersi del supporto di specialisti per approfondire le analisi e la natura delle ferite riportate dalla vittima e dal sopravvissuto. Al conferimento dell’incarico parteciperanno anche le parti: gli avvocati Michele Ciaccia, Giulia Zerpelloni e Stefano Scafidi per gli indagati Mauro e Giuseppe Di Gaetano, gli avvocati Francesco Montanari e Gian Luigi Pieraccini per la madre e l’attuale compagna della vittima e l’avvocato Giampaolo Remondi per Piccinini. I difensori potranno in quel frangente nominare propri consulenti di fiducia per partecipare alle attività. Non è poi escluso che in futuro vengano disposti accertamenti tecnici anche sui cellulari dei protagonisti della vicenda, tutti posti sotto sequestro subito dopo il fatto di sangue. Da quell’attività sarà possibile estrapolare telefonate o messaggi utili a fare luce sui punti ancora in ombra della delicata vicenda. Nel frattempo, ieri i due indagati sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari per l’udienza di convalida del fermo. Il gip, dopo aver ascoltato padre e figlio, ha disposto la custodia in carcere.
Rimangono ancora gravi le condizioni di Piccinini. Il giovane, lo ricordiamo, è rimasto ferito all’addome da un colpo di coltello. Da quel maledetto venerdì sera è ricoverato nel reparto di Chirurgia d’urgenza dell’ospedale di Cona. Ha subito un primo intervento nelle ore immediatamente successive e la sua situazione è in lento ma costante miglioramento. Pur non essendo mai stato in immediato pericolo di vita, anche per la natura delle lesioni riportate i medici mantengono ancora la prognosi riservata. Finora il 21enne non è stato ascoltato dagli inquirenti. È possibile che venga sentito quando le sue condizioni di salute lo consentiranno.
f. m.