ALBERTO LAZZARINI
Cronaca

Diecimila pazienti, ora la pensione: "Oncologia, passi da gigante"

Il direttore Antonio Frassoldati saluta il Sant’Anna: "Arrivai nel 2011, l’ospedale era ancora in città. Puntare su prevenzione e stili di vita sani, oggi dal tumore si può guarire, ecco i numeri" .

Diecimila pazienti, ora la pensione: "Oncologia, passi da gigante"

Diecimila pazienti, ora la pensione: "Oncologia, passi da gigante"

Diecimila e forse più. Sono i pazienti di cui, direttamente o indirettamente, si è occupato nei 13 anni che lo hanno visto direttore del reparto di Oncologia del Sant’Anna. Da qualche settimana Antonio Frassoldati (direttore, anche, del Dipartimento oncoematologico e coordinatore della rete provinciale oncologica) è in pensione.

Nel 2011, quando da Modena arrivò a Ferrara, l’ospedale era ancora in città...

“Sì, presi parte al trasferimento nelle settimane del terremoto. Fu un’esperienza impegnativa”.

Come si è trovato in questi anni?

“Molto bene, al fianco di colleghi medici ed infermieri collaborativi e professionali, molti amici. La volontà comune è sempre stata quella di organizzare il cambiamento e cercare strade nuove, percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali. Un cambiamento che può avvenire solo attraverso team multidisciplinari”.

Qualche esempio?

“Iniziammo con ’il gruppo polmone’, poi con quello che si occupa del tumore mammario, al quale mi sono sempre interessato in modo particolare. L’oggi e il futuro riguardano stomaco, melanoma, colon-retto, cavo oro-faringeo. C’è stata una crescita fino a ricevere la certificazione europea per la patologia mammaria”.

Quanto è cambiato nel suo settore?

“Moltissimo. Subito dopo la mia laurea, potevamo contare solo su pochi farmaci, soprattutto chemioterapici e ormonali; oggi il ventaglio è ampio. Cambiata enormemente anche la conoscenza della malattia oncologica che spesso si rivela una malattia multipla. Per questo è stata sviluppata una diagnostica per comprendere le caratteristiche specifiche del tumore e di qui i trattamenti ad hoc per aumentare l’efficacia dei farmaci e ridurne gli effetti collaterali".

Ha parlato di un "ampio ventaglio" di farmaci. Vediamoli. "Oltre ai chemioterapici, possiamo contare su farmaci a bersaglio molecolare che risparmiano le cellule sane. Si può inoltre utilizzare il trattamento immunologico e, ancora, quella classe di farmaci che sfrutta l’anticorpo per trasportare altri farmaci sul tumore: gli immunoconiugati”.

Tutto questo quali risultati ha prodotto?

“Un indiscusso aumento della sopravvivenza e del tasso di guarigione: il 90% delle donne colpite da tumore alla mammella oggi guarisce se diagnosticato in fase iniziale. Le guarigioni da tumore al polmone sono cresciute del 300%, grandi progressi sono in atto anche per il melanoma e per i colpiti da metastasi. Sempre più spesso il tumore non è ineluttabile. Ma…”.

Ma?

“Occorre puntare di più sulla prevenzione e su stili di vita sani: no fumo, attività fisica, alimentazione appropriata. Importantissimi sono anche gli screening. Presto poi aumenteranno e saranno utilizzabili nuovi vaccini”.

Una nuova frontiera?

“Rispetto al passato, l’oncologia diventa personalizzata e territoriale allargandosi alle Case di comunità e a domicilio”.