Quanto emerso dalla consulenza medico-legale sulle lesioni di Lorenzo Piccinini, il ventunenne rimasto gravemente nella tragica notte del Big Town, il primo settembre dello scorso anno, non sembra poter modificare il quadro delle accuse per padre e figlio arrestati dopo l’omicidio di Davide Buzzi, tatuatore di 43 anni, e indagati anche per il tentato omicidio di Piccinini, ferito gravemente all’addome da alcune coltellate.
Consulenti. Il pm che coordina le indagini dei carabinieri sul delitto, Barbara Cavallo, aveva affidato la consulenza sul ferimento al medico legale Silvia Boni, poi affiancata dall’anatomo-patologo Roberto Testi di Torino. E sempre a loro è assegnato l’accertamento medico-legale su Buzzi, questo ancora da depositare. Così come manca la consulenza dei carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche di Parma, incaricati di ricostruire la scena del delitto, anche attraverso la dislocazione delle innumerevoli macchie di sangue che hanno ricoperto il pavimento del chupiteria di via Bologna, ormai chiusa.
Inchiesta. In carcere da quel primo settembre, accusati di concorso nell’omicidio di Buzzi e nel tentato omicidio di Piccinini ci sono Mauro Di Gaetano, titolare del locale, e il padre Giuseppe. Un’aggressione originata dalle minacce che ripetutamente il figlio pare avesse ricevuto dalla vittima, tanto da costringerlo a sporgere denuncia pochi giorni prima, per le continue richieste di denaro. E ripresa in un video molto forte che mostra molti fotogrammi della lite finita in tragedia. L’inchiesta per mettere insieme i tasselli di un venerdì sera di follia che si è concluso in una tragedia assurda e, forse, evitabile sta per giungere a conclusione.
Cristina Rufini