Dalla Distilleria Casoni. Il ’Gin Tabar’ alla pera dell’Emilia Romagna

Ieri in municipio il lancio ufficiale del nuovo prodotto a cura dell’azienda "La pera William travalica il food ed entra in scena nel mondo del drink".

Dalla Distilleria Casoni. Il ’Gin Tabar’ alla pera dell’Emilia Romagna

Ieri in municipio il lancio ufficiale del nuovo prodotto a cura dell’azienda "La pera William travalica il food ed entra in scena nel mondo del drink".

L’importanza delle contaminazioni, l’idea originale, il prodotto locale e di qualità, la forza dell’impresa. Tutto questo è emerso nella presentazione di ieri in Comune (a fare gli onori di casa il sindaco Alan Fabbri) di una originale creazione del territorio: il ’Gin Tabar Pera’ che nella denominazione rende omaggio al tabarro, antico mantello dei nostri nonni. Realizzato dalla Casoni di Finale Emilia, questo liquore è nato dalla collaborazione fra la celebre distilleria appena di là dal confine ferrarese e il Consorzio pera Igp. Paolo Molinari, amministratore delegato della Casoni (due stabilimenti, cento dipendenti, 45 milioni di bottiglie vendute nel 2023), ha sottolineato le caratteristiche del nuovo prodotto, "dominato dai sentori dolci della pera Williams e dal suo retrogusto delicatamente acidulo". Sono anche presenti note floreali e fruttate. Gin Tabar Pera è stato prodotto in appena 814 bottiglie. Paolo Bruni, presidente di Cso Italy ha a sua volta posto in luce il fondamentale sodalizio fra industria e agricoltura nel nome della pera e fra le aziende del food che già in passato hanno dato vita a interessanti sinergie. Bruni ha poi sottolineato la forte presenza sul territorio ferrarese della coltivazione della pera (ben il 40% degli 11.000 ettari destinati a questa coltura); tutto ciò nonostante le difficoltà e il conseguente calo della superficie coltivata (meno 7.000 ettari in soli 6 anni). Il presidente Cso ha anche ricordato le importanti iniziative svolte con Mario Casoni, zio dell’attuale Ad; l’azienda, nata addirittura nel 1814 fu ceduta nel 2007 alla famiglia Averna e poi rilevata dal gruppo Campari, infine riacquistata dai finalesi nel 2016 da una minicordata di imprenditori locali composta da Molinari e sorelle, Pier Giorgio Pola (entrambi 40% delle quote) e Fabbri ceramiche ABK. Giuliano Donati, presidente del Consorzio della Pera dell’Emilia Romagna IGP, ha ricordato in chiusura i pilastri dell’indicazione geografica protetta - territorio, disciplinare, qualità e bollino – e come la pera sia stata tra i primi prodotti frutticoli della nostra regione a ottenere questo riconoscimento nel 1998. "La pera dell’Emilia-Romagna è una prelibatezza unica che comprende otto varietà con peculiarità spiccate che si differenziano per forma, colore, consistenza della polpa, sapore e stagionalità, ma tutte capaci di infondere benessere". Il ruolo del Consorzio, ha sottolineato il presidente, è quello di tutelare, ma anche di promuovere il prodotto. "Siamo orgogliosi che la Casoni Liquori abbia individuato nella pera dell’Emilia Romagna IGP il prodotto più adatto". La gamma comprende anche le versioni al bergamotto e alla Ciliegia di Vignola IGP.

Alberto Lazzarini