
Gli uomini della Forestale sono stati tra i primi a intervenire nel Parco dopo il macabro ritrovamento
Ferrara, 30 gennaio 2016 - Le streghe son tornate? Forse non se ne sono mai andate. Il cuore di animale – non di un daino, come appariva inizialmente, ma di un animale più grosso, forse un bovino – è un quadro macabro e reale. Ma un quadro che ‘parla’, a saperlo leggere. C’è una grossa stella nera, sul legno che prima era un’opera d’arte; il cuore è piantato con diversi lunghi chiodi, trafitto anche da qualche piuma di uccello. Dalle immagini del video diffuso su Facebook pare spuntare anche una ciocca di capelli biondi. Don Graziano Donà, esorcista della diocesi di Ferrara, ha pochi dubbi: «Non si tratta di messe nere. Si tratta di una fattura. È un rito magico con caratteristiche ben chiare».
Ci spieghi meglio. Sta parlando di una sorta di rito ‘vodoo’?
«Quello che mi ha descritto ha tutta l’aria di essere un maleficio contro qualcuno. A operare sono persone esperte di riti magici, che hanno un ‘codice’, diciamo così, ben preciso. Insomma, non sono gesti improvvisati, fatti caso: è un rito studiato e preparato, eseguito con un certo ordine».
‘Magia nera’, insomma...
«Mah, la magia può essere di diversi colori. Vede, in questo caso o si tratta di un buontempone che ha fatto uno scherzo di pessimo gusto, oppure di qualcuno esperto di fatture. I dettagli di questa scena mi portano più a pensare a quest’ultima ipotesi».
Le era già capitato di imbattersi in episodi di questo tipo?
«Sì, nel Centese. Ma in quel caso si trattava di frattaglie rinvenute su una strada. La particolarità di questo caso è che il cuore è stato trovato in un luogo pubblico: era ben visibile a tutti. Però che ci siano questi tipi di riti, anche nella nostra provincia, non mi sorprende».
Ma la magia, ancora, nel 2016?
«Guardi, questi riti sono più diffusi di quel che pensiamo. Io credo che sia un segno da non sottovalutare. E non solo perché è un ritrovamente macabro, ma perché è qualcosa di voluto, di fatto con un certo ordine. Quello che conta di più, in questa ritualità, è l’intenzione, che mette poi in moto una serie di procedure. Nel mondo degli spiriti ciò che conta è il momento in cui si mette in moto il rito. In questo specifico caso bisogna guardare all’intenzione, che è far del male attraverso la ritualità. Dunque qualcosa di contrario a quello che ci viene insegnato: far del bene, rispettare le persone. Invece questo è un linguaggio macabro, un segno di cattiveria».
Un gesto da non sottovalutare, diceva...
«Esatto. C’è un discorso culturale che non va proprio. Questo è un segnale che va preso in considerazione non solo dai ministri del culto. Non può essere relegato alla sfera religiosa. Questo nasconde un modo di stare insieme che non ci sta, che non va bene. Dal punto di vista sociale, culturale, e dell’educazione non ci sta. Attenzione: è un segnale di disagio che va studiato».
Ma chi si rivolge alle persone che fanno fatture?
«Persone di ogni tipo. Anche altolocate. Non c’è una regola».
E chi fa la magia si fa pagare?
«Certamente. Le fattura non vengono mai fatte gratis».
I furti delle madonnine, che ogni tanto interessano i nostri cimiteri, possono essere collegati a riti di magia?
«Non vedo una corrispondenza, ma non può essere esclusa».