L’accordo accordo siglato in Regione che ha permesso di creare le condizioni per il salvataggio di Tecopress e dei 141 posti di lavoro, ha acceso l’ennesimo faro su una delle tante situazioni di crisi del settore metalmeccanico della nostra provincia. "Tecopress – così una nota della Federazione dei lavoratori metallurgici della Fiom – è solo una delle innumerevoli aziende in crisi costrette a far ricorso agli ammortizzatori. I dati sulla cassa nei primi mesi del 2024 relativi al settore manifatturiero (escluso l’artigianato) registrano un aumento del 132 % rispetto allo stesso periodo del 2023". I lavoratori coinvolti dagli ammortizzatori sociali sono più di 2680, "tutti dipendenti di aziende dell’industria e medio piccola industria ai quali si aggiungono quelli delle aziende artigiane". Sul versante dell’artigianato stanno crescendo "in maniera esponenziale", aggiunge la Fiom, quelle sotto i 15 dipendenti che non hanno più ammortizzatori disponibili e di conseguenza "iniziano un percorso di riduzione dell’occupazione". A questo si aggiungono quelle che stanno registrando riduzioni importanti dei volumi da produrre e che utilizzano le flessibilità d’orario tra cui ferie e permessi "per reggere all’urto della crisi". L’intero territorio di Ferrara "è preda di una crisi che arriva fino alla deindustrializzazione del manifatturiero in maniera specifica nel metalmeccanico".
E le ragioni, per la Fiom, sono da ricercare nella situazione economica mondiale, "ma anche alla assenza di politiche industriali". Oggi in Emilia Romagna "abbiamo il patto per lavoro, un accordo siglato da tutti i soggetti sociali regionali, che rappresenta un argine ai licenziamenti e che di fatto ha costituito un vero modello sociale che sta salvando i posti di lavoro nella nostra provincia".
I dati forniti dall’istituto di ricerca regionale della Cgil (Ires) dicono che l’occupazione in Emilia Romagna sta aumentando nei settori del turismo e del terziario. Settori in cui "si annida la piaga del lavoro povero sia sul versante del salario che dei diritti". E lo sviluppo solo di quei settori, "anche nella nostra provincia, non è sufficiente a mantenere una economia locale degna di questo nome". Ecco allora il patto per il lavoro ’Focus Ferrara’ "che dovrebbe permetterci di individuare le azioni necessarie per accrescere il lavoro" e per questo è "necessario che tutti i soggetti che lo hanno sottoscritto siedano ad un tavolo e trovino le azioni necessarie finalizzate al rilancio della manifattura".