REDAZIONE FERRARA

Cpr, i sindacati di polizia: "A rischio la sicurezza. Qui servono più uomini"

Tutti uniti nel dire no alla struttura per stranieri a patto che "da Roma non ci mandino rinforzi". Dal Siulp al Silp fino alla Fsp: "Ferrara città medio-piccola, così non possiamo permettercelo".

Tutti uniti, o quasi, i sindacati di polizia ferraresi nel dire "no al Cpr". A meno che "da Roma non ci mandino i rinforzi". Il primo a parlare è Fabio Zaccarini, segretario provinciale Fsp: "Già abbiamo problemi di sicurezza, perché aggiungerne altri? – si domanda – Il personale delle volanti è tiratissimo, se si ammalano due colleghi è la rovina. Non vedo quale opportunità sarebbe per un territorio come il nostro la costruzione di questo centro...". Poi l’aggiunta: "Se il Governo invia a Ferrara 50 uomini, dotazioni e mezzi, allora dico: ben venga il Cpr. Ma credo sia fantascienza". Stessa linea quella di Massimiliano Caputo Rosa, segretario provinciale del Silp Cgil: "Il problema è ampio, siamo già in forte carenza di organico. Mi chiedo: con quale forze affronteremmo un Cpr? Si tratta di strutture con problematiche nella gestione dei trattenuti, all’interno il riconoscimento dei diritti è molto carente. Chi ha parecchi precedenti di polizia va gestito nel rispetto della sicurezza di tutti. E a Ferrara, con i numeri attuali delle forze dell’ordine, non esistono le condizioni per garantirla. Il problema immigrazione c’è ovunque, indubbio, ma dobbiamo cercare di lavorare più sull’integrazione". Secondo Stefano Parziale, segretario del Siulp, "un Cpr rischia di creare tensioni anche politiche che possono sfociare in manifestazioni o scontri all’esterno. Abbiamo richiesto – precisa – assunzioni ad hoc per la gestione di questi centri, considerato che oggi, quelli già operanti, gravano sulle Questure dei territori dove insistono e sottraggono personale al controllo del territorio. E a Ferrara, città medio-piccola, non possiamo permettercelo allo stato attuale". Il poliziotto e sindacalista ricorda poi come "da qui al 2028 andranno in pensione in tutta Italia ben 28mila colleghi". Bene, conclude, invece sarebbe la scelta dell’area dell’eventuale Centro di rimpatrio "anche se parlarne ora è del tutto prematuro". Ciò che è mancato fino ad oggi, dicono convinte tutte le sigle, è "il dialogo istituzionale", il coinvolgimento delle forze dell’ordine. "La notizia – chiude Parziale – l’abbiamo saputa solo dai media...".

Il segretario provinciale del Sap, Stefano Rossetto, torna invece sui numeri: "Questura e Stradale sono in condizioni pessime per quanto riguarda il personale e già questi servizi andrebbero rafforzati prima di pensare alla costruzione di un Cpr".

Nicola Bianchi