MARIO BOVENZI
Cronaca

Covid, studente contagiato salta l’esame. "Nelle aule pronti a difenderci"

Doveva sostenere una prova per passare d’istituto a Ferrara, ma ha presentato il certificato di positività. Barriere, mascherine e gel: i presidi pronti a mettere in campo tutte le misure di protezione

Marianna Fornasiero, dirigente scolastica dell’istituto Einaudi, mostra le scorte di mascherine Sotto la preside Emilia Dimitri (Bachelet) nel suo ufficio e, a destra, la collega Stefania Borgatti (Cevolani)

Marianna Fornasiero, dirigente scolastica dell’istituto Einaudi, mostra le scorte di mascherine Sotto la preside Emilia Dimitri (Bachelet) nel suo ufficio e, a destra, la collega Stefania Borgatti (Cevolani)

Ferrara, 12 settembre 2023 – Varchi d’accesso separati nelle scuole, scatoloni di mascherine, dispenser con il gel per le mani nei corridoi e negli atri. Ancora, pannelli trasparenti ancora installati. E nei magazzini barriere di plastica e cartone per tenere lontano il virus. Nell’aumentare in questi ultimi giorni del Covid – un incubo che tutti noi pensavamo di esserci lasciati alle spalle – le scuole si fanno trovare preparate. In attesa del suono della campanella – il primo giorno nelle aule sarà venerdì 15 – i dirigenti scolastici hanno già pronte le contromisure per tenere fuori il contagio dalle aule, contromisure in alcuni casi mai ’dismesse’. Un po’ per tener fede al motto, la prudenza non è mai troppa.

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Marianna Fornasiero, dirigente scolastica dell’istituto Einaudi, mostra le scorte di mascherine Sotto la preside Emilia Dimitri (Bachelet) nel suo ufficio e, a destra, la collega Stefania Borgatti (Cevolani)
Marianna Fornasiero, dirigente scolastica dell’istituto Einaudi, mostra le scorte di mascherine Sotto la preside Emilia Dimitri (Bachelet) nel suo ufficio e, a destra, la collega Stefania Borgatti (Cevolani)

Del resto il Covid, anche se con numeri ridotti e senza la virulenza che ha trasformato due anni della nostra storia in un calvario, c’è. I primi di settembre uno studente, che doveva sostenere l’esame integrativo per passare dalla sua scuola all’istituto Einaudi, non si è presentato proprio perché positivo al virus. La famiglia ha inviato in segreteria il certificato medico dell’Usl che attestava il contagio e il periodo d’isolamento. Fortunatamente il ragazzo ha potuto ripetere la prova, che riguardava solo una materia, in un secondo tempo, una volta guarito. Così la scuola affronta la ripresa dei contagi da Covid-19.

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Al Iiceo classico Cevolani, a Cento, la dirigente scolastica Stefania Borgatti fedele all’assioma che prevenire è meglio che curare ha lasciato varchi d’accesso separati nelle sedi scolastiche. Così ci sono frecce e numeri per indicare i vari accessi, al piano terra, aule e ammezzato. "Speriamo di non doverci misurare con la ripresa del Covid – spiega, incrociando le dita –. In ogni caso possiamo dire di essere pronti. Gli ingressi differenziati li abbiamo lasciati, abbiamo una bella scorta di gel. Se dal ministero dell’Istruzione arriveranno indicazioni in questo senso, siamo in grado di ’rispondere’ al virus anche subito".

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Serve infatti una circolare, una disposizione da Roma, dal ministro dell’Istruzione e del Merito guidato dal professor Giuseppe Valditara per far scattare tutte le misure di protezione contro la pandemia, indicazioni che deve fare proprie anche il dicastero della Sanità, incarico che ricopre Orazio Schillaci.

"Non abbiamo mai smantellato nulla – interviene Emilia Dimitri, dirigente scolastica dell’istituto tecnico Itc Bachelet –. Nei corridoi ci sono i contenitori con il gel per disinfettare le mani, abbiamo anche scorte di mascherine. I pannelli di plastica trasparente sono stati tolti, ne ho però lasciato per il momento uno collocato sulla mia scrivania. Il mio ufficio è un porto di mare, le mie porte sono sempre aperte per i nostri professori, per chi deve parlare con me".

Ha tutte le carte in regola per contrastare una possibile recrudescenza del virus Marianna Fornasiero, dirigente scolastica dell’istituto Einaudi. "Nella nostra scuola – precisa – al posto di acquistare pannelli in plexiglass che sono assai costosi abbiamo individuato un’impresa che produce barriere di plastica e cartone. Le abbiamo usate soprattutto nei laboratori, per separare e proteggere gli studenti. Abbiamo cominciato ad usarli già con la prima ondata del Covid, qui abbiamo tre laboratori con 25 postazioni ciascuno. Li abbiamo messi da parte, se sarà necessario siamo pronti ad addottarli di nuovo". Un punto interrogativo riguarda le figure create proprio per l’emergenza sanitaria. "Avevamo una commissione Covid, anche in questo caso se arrivano le indicazioni da Roma siamo in grado di ripristinarla per tempo".