REDAZIONE FERRARA

Confartigianato: oltre 170 milioni spesi in Emilia Romagna per Natale, Bologna in testa

Le famiglie emiliano-romagnole spendono oltre 2 miliardi per Natale, con il 62,5% destinato a cibo e bevande.

Lievita la spesa per i regali. Dalla salamina allo spumante, oltre 170 milioni con i fiocchi

La spesa è costituita. per quasi due terzi da prodotti alimentari e bevande

Questa volta, non siamo fanalino di coda. Nelle stime elaborate dal centro studi di Confartigianato condotto da Enrico Quintavalle, sul nostro territorio, saranno oltre centosettanta i milioni che verranno spesi in prodotti alimentari, bevande e in altri prodotti e servizi tipici del Natale. Una cifra che ci colloca prima di Rimini (160 milioni) e di Piacenza (138 milioni) ma dopo gli altri capoluoghi.

A farla da padrone è Bologna, con una spesa stimata di oltre mezzo miliardo (524 milioni), seguita da Modena con 328 milioni, Reggio Emilia con 245 milioni, Parma con 219 milioni di euro, Ravenna con 191 milioni e Forlì-Cesena con 184 milioni. Ne risulta, dunque, che a livello regionale ammonta a oltre due miliardi di euro la spesa delle famiglie emiliano-romagnole per prodotti e servizi maggiormente scelti come regalo – prodotti alimentari e bevande, moda e gioielleria, mobili, tessili per la casa, cristalleria, stoviglie e utensili domestici, utensili e attrezzature per casa e giardino, giochi, giocattoli, articoli sportivi, libri, articoli di cartoleria e materiale da disegno e servizi di cura della persona – che per quasi due terzi (62,5%) è costituita dalla spesa per prodotti alimentari e bevande, pari a 1,3 miliardi di euro.

Se scorporiamo i dati del nostro territorio, relativi esclusivamente alle risorse impiegate dalle famiglie per i regali di Natale, emerge che i milioni che verranno spesi sono 64. Sono 26mila le imprese artigiane attive nei registri statistici dell’Istat operanti in 47 settori in cui si realizzano prodotti artigianali e si offrono servizi di qualità che possono essere regalati in occasione del Natale e della Befana, pari al 25,6% delle imprese artigiane emiliano-romagnole. Queste imprese danno lavoro a 82mila addetti, cioè a quasi un terzo (29,5%) degli addetti dell’artigianato regionale.

A livello provinciale, ci sono poco meno di duemila aziende che potrebbero beneficiare di questi introiti. In termini numerici, stiamo parlando di circa seimila addetti che lavorano nelle imprese artigiane. "Scegliere un regalo prodotto da una impresa artigiana – commentano presidente e segretario provinciali di Confartigianato, Graziano Gallerani e Paolo Cirelli – non è solo un atto di consumo, ma diventa un gesto che valorizza il lavoro, la creatività, l’ambiente e la comunità. È un investimento in eccellenza, sostenibilità e identità culturale, che porta con sé una profonda dimensione etica e relazionale".

D’altra parte, questa è stata la linea ribadita anche dal neo riconfermato presidente nazionale di Confartigianato, Marco Granelli nella sua relazione. "L’essenza e l’impatto del lavoro artigiano – proseguono i vertici provinciali dell’associazione – rappresentano la sintesi fra tradizione e innovazione, con prodotti che hanno radici nella storia ma aperti al futuro, da sostenibilità, con l’impiego di risorse rinnovabili e processi circolari, da maestria e ricchezza del know-how, in laboratori in cui vi è trasmissione di competenze, apprendistato per i giovani e valorizzazione del talento, da relazioni e fiducia, basati sulla cura del cliente, affidabilità e coesione comunitaria e da identità e cultura. Il valore artigiano è un caposaldo per la comunità".