FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Condanna a Nicola Lodi: sospensione di 18 mesi e impatto sull'amministrazione Fabbri

La condanna di Nicola Lodi segna un punto di svolta per l'amministrazione di Ferrara, con una sospensione di 18 mesi.

A chi l’eredità di Lodi?. Fabbri chiamato alla scelta. In pole resta Bergamini

La condanna di Nicola Lodi segna un punto di svolta per l'amministrazione di Ferrara, con una sospensione di 18 mesi.

E adesso? La condanna comminata all’assessore Nicola Lodi nell’ambito della vicenda Cidas, inevitabilmente rappresenta uno spartiacque per la vita dell’amministrazione guidata da Alan Fabbri. Tant’è che, nel commentare la decisione del tribunale – si tratta di una sentenza di primo grado – il primo cittadino riconosce a Lodi il fatto di essere stato "una figura cardine sia nella vittoria del centrodestra nel 2019, che successivamente nel progetto di rinascita di Ferrara". Benché il prosieguo di questa vicenda possa sembrare scontato, come al solito la realtà è un pochino più complessa. Proceduralmente, partiamo col dire che la cancelleria del tribunale deve dare comunicazione al prefetto. Predisposto il provvedimento, viene inviato al Comune che lo dovrà applicare. Nessuna interdizione fino a sentenza passata in giudicato. Si tratta, formalmente, di una sospensione per 18 mesi dall’attività amministrativa. Che comunque non è poca cosa. In questo senso si configura il classico caso in cui è difficilmente separabile il piano giudiziario da quello politico. Anzi, quest’ultimo, è decisamente aperto.

"Come Giunta – scandisce Fabbri – prendiamo atto della sentenza di primo grado, nel pieno rispetto per l’operato della magistratura. Seguiremo gli sviluppi del procedimento nei prossimi gradi di giudizio dove verranno rivalutate tutte le circostanze del caso. Rimaniamo fiduciosi nell’organo giudicante: ricordiamo infatti che in Italia, grazie alla nostra Costituzione, ogni persona è considerata non colpevole fino a condanna definitiva in Cassazione". Lo stesso primo cittadino, divide i piani della vicenda. "Un conto è la questione politica – riprende il sindaco – un’altra è la questione giudiziaria: nel rispetto della legge Severino e nella piena trasparenza di questa amministrazione, l’assessore sarà sospeso temporaneamente per 18 mesi dalla sua carica politica, a partire da quando questo provvedimento verrà notificato dal prefetto. Si tratta di un atto amministrativo obbligatorio, che non anticipa e non incide minimamente sull’esito dei successivi gradi del giudizio penale". Fino ad allora "Lodi proseguirà il suo incarico in Comune, dove a giugno è stato rieletto, grazie a un voto ampio".

Le reazioni. Tra le prime reazioni c’è quella del Pd. "Le sentenze si rispettano, consapevoli che la presunzione di innocenza non va mai messa in discussione – si legge in una nota del partito –. Più che la vicenda giudiziaria, a noi interessa sottolineare che quanto abbiamo denunciato è emerso dagli atti processuali: l’atteggiamento prevaricante e arrogante di chi pensa che, a seguito di una vittoria elettorale, sia lecito usare le istituzioni in modo padronale. La vicenda mette in luce un modus operandi pericoloso".

Il futuro. Sappiamo, per storia personale, che Fabbri non è un grande amante dei rimpasti di Giunta, ma in questo caso sarà ‘costretto’ a procedere alla ‘sostituzione’ di Lodi. Per lo meno in via temporanea. Cencelli alla mano, quel posto spetta alla Lega. Partito da cui il sindaco proviene e che difficilmente cederà terreno. Benché gli appetiti, immaginiamo, non manchino. Sostituire un elemento cardine come Lodi non sarà facile, non foss’altro perché gestire dieci deleghe pesanti come l’Urbanistica (con i lavori al Pug in itinere), la Sicurezza (tema da sempre strategico per questa amministrazione), la Polizia locale (con le delegazioni trattanti sui contratti decentrati in arrivo) e il Patrimonio, è tutt’altro che banale. Probabilmente alcune di queste, verranno redistribuite in giunta. Nel frattempo formuliamo qualche ipotesi di chi potrebbe entrare al posto di Lodi. In lizza c’è il consigliere regionale uscente, Fabio Bergamini, vicinissimo a Fabbri. Le altre due ipotesi che circolano sono quella di Pietro Scroccarello, candidato (non eletto) con la Lega che potrebbe avere un ruolo strategico in particolare nella gestione delle deleghe legate alla sicurezza e Massimiliano Guerzoni, capogruppo del Carroccio e uomo legatissimo all’ex vicesindaco.