REDAZIONE FERRARA

Concimi, "Manca il 40%. La chiusura di Yara incide"

L’urea supera i mille euro a tonnellata (l’anno scorso era a 350 euro). "Ora, per le colture, utilizzare prodotti a cessione controllata di azoto"

Mietitrebbia in azione sui campi (Archivio)

Ferrara, 17 marzo 2022 - All’Italia in questo momento manca circa il 40% del fabbisogno di concimi per le campagne primaverili e per questo motivo si stanno studiando soluzioni alternative per salvare le principali colture italiane, dal grano al mais, fino alle colture orticole più bisognose di concimazione come, ad esempio, patate e pomodoro. A creare il buco nelle forniture di fertilizzanti tradizionali, spiega Cai - Consorzi Agrari d’Italia, sono il caro energia e i prezzi alle stelle dei prodotti dovuti anche alla guerra in Ucraina. Due fattori che hanno portato alla chiusura temporanea dello stabilimento Yara di Ferrara, il più importante centro di produzione in Italia. Per le stesse ragioni, inoltre, in questo momento si registra un sostanziale blocco delle esportazioni da parte dei Paesi più vocati alla produzione di fertilizzanti.

L’Italia importa il 70% circa di concimi minerali (azotati, fosfatici, potassio), con l`Egitto che da sola rappresenta poco meno del 50% delle importazioni, seguito da Ucraina (10-15%), Algeria, Libia, Turchia, Marocco, Bielorussia e Russia. Più contenuti i problemi per i fertilizzanti organici e organominerali, invece, la cui produzione nazionale arriva a coprire il 90% del fabbisogno. I prezzi dei concimi non tendono affatto a diminuire, come avviene ormai da settembre: l’urea supera i 1000 euro a tonnellata (l’anno scorso, di questi tempi, si aggirava intorno a 350 euro a tonnellata), il nitrato ammonico raggiunge quota record di 1000 euro euro a tonnellata, il perfosfato minerale è passato da 170 agli attuali 350 euro a tonnellata, mentre i concimi a contenuti di potassio sono schizzati da 450 a 850 euro a tonnellata.

Da marzo e fino a fine maggio gli agricoltori provvedono a concimare le colture per ottenere prodotti di grande qualità. I tecnici di Consorzi Agrari d’Italia, che quotidianamente lavorano accanto a oltre 80mila aziende agricole in tutto il Paese, consigliano in questo momento di utilizzare prodotti a cessione controllata dell`azoto per ottenere un risparmio del 25% circa sui costi standard di concimazione. Un ulteriore aiuto può arrivare dai sistemi di agricoltura di precisione che permettono di massimizzare la concimazione e risparmiare il 20% sul dosaggio di prodotti tradizionali. Importante anche il contributo dei batteri azoto fissatori per rendere disponibile l`azoto atmosferico e sfruttarlo per la nutrizione delle piante.

re. fe.