Caro Carlino,
si parla tanto male della sanità, ebbene sono stata ricoverata a marzo 2025, per un mese all’ Ospedale Sant’Anna di Cona, Ferrara, esprimo profonda gratitudine al reparto di medicina interna 1C2, ai dottori, dottoresse, infermieri, infermiere, tirocinanti, operatori e alle oss per la loro grande professionalità, umanità, cordialità e gentilezza. Sempre allegri nei confronti dei pazienti. Grazie, grazie, grazie di cuore a tutti voi, nessuno escluso. Siete l’orgoglio di noi ferraresi! Un abbraccio
Maria Santini
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IL SOGNO SFUMATO
DELLA "ROMEA
FERROVIARIA"
Caro Carlino,
apprendo dalle vostre pagine, cronaca di Ferrara di domenica 13 aprile: “il sogno di primavera”, torna il treno del mare. Il consigliere regionale Fausto Giannella di Fd’I ha riportato a galla la ferrovia per i lidi comacchiesi. Solo venti chilometri per far vedere il mare ai ferraresi, senza ore spese sulle strade intasate e assolate. Le polemiche però non mancano mai. Prima la bocciatura in commissione territorio e ambiente dell’Emilia-Romagna. Poi le parole di Paolo Calvano, capogruppo del Pd in Regione, che attacca: "la proposta di FdI è priva di fondamento tecnico e finanziario, oltre che politico. Parlarne in termini generici, senza indicare risorse, fasi operative o analisi preliminari, significa creare solo confusione e alimentare false aspettative". Poi l’annuncio: "stiamo valutando la realizzazione di una nuova infrastruttura ferroviaria che estenda la linea Ferrara-Codigoro fino ai lidi". Vengono poi snocciolati costi e cifre. Caro Carlino, a Portomaggiore era già esistente una linea ferroviaria che univa Portomaggiore a Dogato, di proprietà delle Ferrovie Emilia Romagna. La giunta Pariali, della lista civica “Alleanza Portuense”, alla fine degli anni ‘90 era stata lungimirante. Aveva realizzato la linea Portomaggiore-Dogato nodo ferroviario tra Ferrara, Bologna e Ravenna, con i lidi ferraresi. La linea fu pensata originariamente come uno dei tasselli della cosiddetta ‘Romea ferroviaria’. Ma purtroppo la guerra delle diverse competenze e delle carte bollate, mandò in fumo ancora una volta “il sogno di primavera”. Per un solo chilometro di binari non vide la luce. Per la regione Emilia Romagna è più facile metter tasse che attuare miglioramenti alle infrastrutture del territorio.
Vincenzo Aiello