Comacchio e la sua identità culturale: "Le valli depredate furono una ferita"

Lo studioso Andrea Gandini (Cds) ospite alla Manifattura dei marinati dell’associazione ’La città invisibile’

Comacchio e la sua identità culturale: "Le valli depredate furono una ferita"

Comacchio e la sua identità culturale: "Le valli depredate furono una ferita"

Si è tenuto venerdì scorso alla sala della Manifattura dei Marinati di Comacchio il primo incontro del progetto ’Comacchio città d’acqua, le ragioni di un’identità mobile e sfuggente’ dell’associazione ’La città invisibile’, nel suo primo ciclo ’Rileggere la storia per capire la città’. Ospite dell’incontro il professor Andrea Gandini, già docente di economia dell’Università di Ferrara e direttore dell’Annuario socio economico ferrarese del Cds-Centro di documentazione e studi. Gandini ha illustrato con gran coinvolgimento del pubblico i suoi studi su Comacchio, prendendo come traccia il testo di Serafina Salkoff ’La città senza tempo’ e spiegando come alcuni passaggi del testo siano illuminanti e rivelatori dell’anima dei comacchiesi. Ha illustrato la forte identità culturale di Comacchio, la resistenza della sua popolazione, il sentimento turbato a causa della depredazione delle valli avvenuta da parte dei colonizzatori. Quelle valli che prima erano un bene comune, civico, della collettività e sui quali si reggeva il ritmo della comunità venne d’improvviso meno. Una ferita che è rimasta impressa negli abitanti che hanno visto togliersi dalle mani la prosperità valliva rimanendo bloccati in un rapporto tormentato con le stesse: da un lato il senso di appartenenza e identificazione con la valle, dall’altro un’insoddisfazione continua e un blocco alla crescita perché investire era inutile essendo ormai di altri. Il professor Gandini è andato oltre spiegando alla sala gremita come proprio queste caratteristiche dei comacchiesi e della città di Comacchio potrebbero oggi diventare virtù per dare vita a nuove iniziative produttive comuni. L’idea di un futuro lungo, quella immaginata, di 50/100 anni, in cui ci si apre a nuove forme di economia collettiva. Al termine dell’incontro l’economista ha proposto una piccola riflessione a coppie chiedendo di confrontarsi prima a due a due e poi di porre una domanda elaborata.

L’esperimento è stato accolto con entusiasmo e ne sono emerse nuove idee sulle quali si continuerà ad interrogarsi nei prossimi incontri. Il secondo appuntamento di questo ciclo è fissato per il 24 febbraio, alle ore 10, presso la Manifattura dei Marinati e avrà come relatore il professore di storia contemporanea Franco Cazzola.

re. fe.