NICOLA BIANCHI
Cronaca

Cinque Stelle, l’analisi di Guidetti: "Sotto al 4%? Pochi hanno votato. Bene le preferenze, ora il rinnovo"

Il coordinatore provinciale ammette la sconfitta, ma guarda già al futuro del Movimento "Con Conte subito un’identità precisa. E che bello i nostri giovani candidati, il futuro è loro".

Cinque Stelle, l’analisi di Guidetti: "Sotto al 4%? Pochi hanno votato. Bene le preferenze, ora il rinnovo"

Paride Guidetti (secondo da sinistra) con Giuseppe Conte (al centro) e i candidati alle recenti regionali

"Siamo sotto il 4%, ma io voglio guardare al dato positivo che emerge da questo voto per il Movimento: le preferenze prese dai nostri giovani candidati, segno che ci stiamo facendo conoscere a livello territoriale e lì dobbiamo radicarci". Il coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle, Paride Guidetti, ammette la débacle ma non tutto è da buttare. "Anzi...".

Anzi?

"Penso a Giuseppe De Vittorio, Monica Caleffi, Gabriele Maldini, Yasmin Mhal, tutti ragazzi che hanno ottenuto oltre 100 preferenze. Ripartiamo da qui, dal loro entusiasmo, dalla voglia di stare e parlare con la gente. Il futuro è nelle loro mani. Se in Italia i nostri ragazzi sono costretti a varcare i confini per trovare lavoro, mentre qui si continua ad aumentare l’età pensionabile, facciamoci due domande...".

Guidetti, diciamo che il recente screzio a livello nazionale tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, e prima ancora l’appoggio del Movimento rispettivamente con Lega, Pd e governo Draghi, non vi ha certamente agevolati. E il 3,68% a livello provinciale, passa anche e soprattutto da qui, è d’accordo?

"Certamente, dobbiamo incidere con le nostre idee e ora con Conte abbiamo ripreso un po’ di fiato. Ma la cosa che più mi ha demoralizzato di questa tornata elettorale, è quel 43,12% di votanti (l’affluenza ferrarese, al di sotto di quella regionale pari a 46,42%, ndr). E molti dei nostri, fanno parte proprio di coloro che sono rimasti a casa".

Tra il 2010 e il 2013 avevate raccolto i delusi degli altri partiti, dandogli una speranza, arrivando a raggiungere numeri mostruosi: 25,55% dei voti alla Camera e il 23.79% al Senato. A Ferrara, nel secondo mandato di Tagliani, portaste a casa ben cinque consiglieri. Oggi non è più così, perché?

"Tanti non credono più nelle alleanze e non si sentono rappresentati. Bisogna guardare avanti, bisogna rinnovarsi. Siamo prossimi a concludere la costituente, solo allora capiremo quale sarà la nostra identità".

Ovvero?

"Il processo che sta portando avanti Conte è molto democratico, le indicazioni arrivate dai vari contributi sono molte e interessanti. Dico però che se si compete, in qualsiasi manifestazione, bisogna correre con le regole vigenti. Altrimenti il rischio è di giocare sempre in salita. In passato siamo stati troppo talebani in certe scelte e che ora stiamo pagando".

Tornando all’affluenza, come si riporta la gente a votare?

"Sarebbe bello avere la soluzione in mano. Da parte nostra stiamo provando ad ascoltare le persone, cercando di portarle piano piano nel Movimento. Nel ferrarese stiamo puntando a una svolta ambientalista perché questo territorio ne ha bisogno. Ma questa disaffezione alla politica è generale".

Dunque, il Movimento non è finito?

"E che scherza? Quando un Movimento si sa rinnovare e sa proporre idee nuove, spiegandole con precisione e chiarezza, non può finire. Ed è quello che faremo".