Cinciarini-Delfino, due campioni senza età

Antimo Martino: "Ho allenato Carlos a Bologna: aveva un passato pazzesco, ma arrivò con grande umiltà"

Cinciarini-Delfino, due campioni senza età

Daniele Cinciarini, qui con coach Antimo Martino

Nel primo turno infrasettimanale della stagione dell’Unieuro, la

partita contro Cento, proporrà

oggi una sfida fra i due giocatori più ‘diversamente giovani’ di tutta la A2: Daniele Cinciarini,

41 anni compiuti lo scorso 14 giugno, e Carlos Delfino, 42 anni festeggiati lo scorso 29 agosto. Negli States li definirebbero ’oldies but goldies’, vecchietti ma d’oro, ed è proprio così. Cincia è a 3 soli punti dai 1000 segnati con la maglia Unieuro, dopo l’unico punto imbucato nella trasferta di Cividale, mentre il grande ‘Carlitos’ è reduce da una prova da 18 punti e 5 rimbalzi in 29’ nella vittoria casalinga dei centesi contro la Libertas Livorno. Se Cinciarini nei suoi 23 anni di carriera ha vestito le maglie di 13 squadre, l’argentino in 25 anni di attività è alla sua undicesima formazione.

Arrivato in Italia nel 2000 a Reggio Calabria, sulle orme di Manu Ginobili, un suo idolo, Delfino passò poi alla Fortitudo dove rimase due anni prima di andare nella Nba dove fu il primo argentino nella storia scelto al primo giro, numero 25 nel draft 2003 dai Detroit Pistons. Otto anni di carriera negli Stati Uniti fra Detroit, Toronto, Milwuakee e Houston con tre annate chiuse in doppia cifra di punti di media. Anche se ha mancato il titolo Nba (fuori dal roster per i playoff dei Pistons poi sconfitti nella finale 2005), ha fatto parte della ’Generacion Dorada’, il fortissimo gruppo capace di conquistare l’oro olimpico nel 2004 (contro l’Italia) e il bronzo nel 2008. Nella sua carriera ci sono anche tre annate passate senza giocare dal 2014 al 2017 per una frattura da stress allo scafoide del piede destro che lo portarono per ben sette volte sotto i ferri.

Ma Delfino riuscì ad emergere

con quella passione per il gioco

che non lo ha mai abbandonato.

E infatti è tornato. A giocare nei

club e anche in nazionale. Ripartendo dalla sua Argentina, dal

Boca Juniors. Per poi approdare

a Torino, a Pesaro in A1, a Cento, ma soprattutto nel 2019 a tornare alla Fortitudo dopo 15 anni

dalla sua partenza. E chi trovò in

quella F che a fine stagione ottenne la promozione in A1? Daniele Cinciarini in campo e Antimo Martino in panchina. Entrambi saranno stasera suoi avversari. "Di Carlos ho un ricordo molto positivo, come uomo e come

giocatore – racconta il coach

biancorosso –. Quell’anno arrivò circa a metà stagione e il suo

fu un innesto fatto per dare più

profondità e aumentare la mentalità vincente di un gruppo che

aveva già in sé dei valori importanti. Mi colpì subito la sua semplicità, la sua umiltà e la sua serietà, nonostante chiaramente

un passato pazzesco". Caratteristiche che lo mettono sulla stessa linea rispetto a Cinciarini, un altro giocatore che impressiona

per quello che riesce ancora a

fare in campo, a causa principalmente di uno stile di vita a dir

poco ferreo.

Stefano Benzoni