REDAZIONE FERRARA

"Ci hai dato tanto amore. Renata non ti scorderemo"

Bondeno, lacrime al funerale della Rantzer, fondatrice di una comunità. La donna è morta a causa delle ustioni dovute all’incendio a Salvatonica. .

Bondeno, lacrime al funerale della Rantzer, fondatrice di una comunità. La donna è morta a causa delle ustioni dovute all’incendio a Salvatonica. .

Bondeno, lacrime al funerale della Rantzer, fondatrice di una comunità. La donna è morta a causa delle ustioni dovute all’incendio a Salvatonica. .

Tra le lacrime dell’addio e un sorriso di ricordi di vita, ieri nella chiesa di Salvatonica si è svolto l’ultimo saluto a Renata Rantzer, la donna di 86 anni, travolta, il 24 giugno scorso, dall’incendio innescato al primo piano della canonica di Salvatonica dove si trova la comunità Accoglienza. Trasportata in elisoccorso dal Centro grandi ustionati di Cesena non ha retto purtroppo alle ferite. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta contro ignoti per incendio colposo, ipotesi alla quale ora si aggiungerà anche quella di omicidio colposo. Intanto ieri, nella chiesa di Salvatonica, oltre alla sorella Lionella e ai famigliari, si sono ritrovati amici arrivati da tutta Italia, ex educatori della comunità Exodus, giovani e non più giovani, che con Renata hanno attraversato momenti importanti e condiviso progetti e confronti. "Renata ti ringrazio, a nome di tutti quanti ti hanno conosciuto – ha detto Giuliano - e ai quali hai regalato soprattutto la voglia di vivere". Renata Rantzer aveva fondato con don Antonio Mazzi di Exudus e diretto, dal 1993 al 2000, la Casa di Carlotta, nella canonica di San Biagio di Bondeno, aiutando tanti giovani e mamme con problemi di tossicodipendenza o in difficoltà, ad uscire dalla droga in un progetto insieme ai figli. "Una vita dove l’ascolto faceva più rumore della sua voce - ha detto don Giorgio Lazzarato durante l’omelia - . Una vita elegante e rispettosa di ogni fede religiosa. Una vita volutamente carica di pace nella condivisione". "Nel nostro ultimo incontro in ospedale – ha raccontato Carlotta che insieme al marito gestisce a Porporana una comunità di richiedenti asilo – mi ha ricordato che ogni progetto richiede tanto tempo per essere migliorato. La sofferenza, ha poi aggiunto, non va lasciata li, ma va affidata sempre". "Hai lasciato una scia di luce che non svanirà mai – ha detto un’amica nel momento dedicato alle testimonianze - . Ti sappiamo finalmente felice vicino ai tuoi figli". "Grazie a tutti quelli che sono stati vicino a Renata" ha sottolineato tra le lacrime la sorella Lionella ". Sono tanti i messaggi arrivati in questi giorni alla comunità di Salvatonica, dove Renata che era conosciuta per avere sempre la valigia pronta per partire verso qualche luogo dove poter aiutare gli altri, aveva trovato un porto, accudendo Irma, l’anziana madre di don Giorgio Lazzarato. Renata a Milano era stata una grande manager nel campo della moda. Poi la scelta di lasciare tutto e di dedicarsi agli altri partendo dalla Casa di Carlotta di Bondeno "Aveva introdotto il gusto dello studio nella comunità e la sua grande cultura di radice ebraica".

Claudia Fortini