Ferrara, 4 settembre 2023 – "Sono sconvolta, spero si faccia piena luce su quanto accaduto. Voglio sapere cosa è successo veramente e chi ha massacrato il mio Davide". Il dolore è fortissimo e le parole si spezzano sul nascere. Andrea Gioia Fabiani, compagna di Davide Buzzi, il 43enne ucciso venerdì a colpi di bottiglia e chiave inglese al culmine di una lite al bar Big Town di via Bologna, a 48 ore dalla notte che le ha sconvolto l’esistenza chiede verità e giustizia. Al suo fianco c’è il legale della famiglia Buzzi, l’avvocato Francesco Mantovani, unito alla vittima anche da un rapporto di amicizia che travalica l’ambito professionale. La donna raccoglie le forze e supera il nodo che le stringe la gola per ricordare il compagno scomparso. "Davide era una bravissima persona – afferma –. Chi lo conosce sa che aveva un cuore grande, rivolto sempre agli altri e mai a se stesso. Da quando eravamo fidanzati si era molto affezionato a mio figlio. Sono distrutta, spero che si sappia presto la verità. Voglio capire cosa è veramente successo in quel bar".
Un appello che potrà trovare risposta soltanto dal prosieguo dell’attività investigativa. Terminati i rilievi all’interno del locale, i carabinieri stanno ascoltando tutte le persone che possono, in qualche modo, fornire elementi utili per ricostruire i contorni della tragedia. Nelle prossime ore la procura (l’inchiesta per omicidio volontario e tentato omicidio è coordinata dal sostituto procuratore Barbara Cavallo) potrebbe disporre i primi accertamenti tecnici.
Il primo sarà sicuramente l’autopsia sul corpo di Buzzi. Non è poi escluso che vengano svolte verifiche anche sui cellulari, per valutare eventuali chiamate o messaggi utili a ricostruire i fatti. Sono infine al vaglio le telecamere di sorveglianza del locale, dalle quali sarebbe emerso un video che avrebbe ripreso la scena dello scontro che ha visto protagonisti da una parte Buzzi e Lorenzo Piccinini, 21enne nipote dell’ex compagna del 43enne rimasto gravemente ferito e dall’altra il titolare del locale, il 41enne Mauro Di Gaetano con il padre 69enne quest’ultimo, Giuseppe.
Parallelamente si scava nei giorni intercorsi tra il 13 agosto, data della morte di Edoardo Bovini, figliastro 19enne di Buzzi deceduto proprio davanti al Big Town, e la sera dell’omicidio. Alcuni episodi accaduti in quel periodo potrebbero infatti fornire la ‘chiave’ per risolvere questa complessa vicenda, il cui movente – ormai pare praticamente certo – sarebbe la volontà del 43enne di farsi giustizia da solo per il decesso del giovane, che l’uomo per qualche ragione avrebbe imputato anche ai gestori del locale. Questi ultimi, dopo giorni di tensione e minacce, erano arrivati a denunciarlo. "Della denuncia non sapevamo nulla – spiega l’avvocato Mantovani –, è un fatto piuttosto recente. Certo è che Davide mi aveva chiesto se si poteva agire per vie legali, perché riteneva che quella sera ci fosse stato un ritardo nel chiamare i soccorsi per Edoardo".