REDAZIONE FERRARA

Cena a base di tartufo dallo chef Rizzini

Ferrara, città del tartufo: lo chef Denny Lodi Rizzini celebra il prezioso fungo nel nuovo menu autunnale, valorizzando il legame con il territorio e la biodiversità locale. Un viaggio culinario alla scoperta dei sapori unici di Ferrara.

Ferrara, città di storia, cultura e di tartufo. Sulle antiche mura, nei parchi cittadini e aree verdi, nutriti da querce, tigli e pioppi (le piante simbolo di un ecosistema sano) cresce uno dei tesori più rari e ambiti della cucina: il tartufo. È qui, in un ambiente unico che lo chef Denny Lodi Rizzini di Makorè racconta la straordinaria presenza del tartufo in città attraverso un menu raffinato e ricco di sorprese, capace di celebrare il legame speciale con questo frutto della terra. Ferrara con il suo terreno alluvionale ricco di biodiversità, è uno scrigno prezioso, un habitat perfetto per diverse specie di tartufo. Questi antichi territori, un tempo paludi, ospitano varietà uniche dal bianco al nero pregiato (che sfida la sabbia dei terreni locali), dal macrosporum all’uncinatum. Un ecosistema ricco, che oggi rivela frutti preziosi a chi ha la pazienza e l’abilità di cercarli.

Il tartufo bianco, il più delicato e aromatico, è un indicatore della salubrità dell’ambiente: una vera “prima donna” che esige il perfetto equilibrio di sole, terreno e umidità per crescere in tutta la sua fragranza, mentre il nero, più tenace e dalle sfumature lievi, arricchisce il paesaggio culinario locale. Il tartufo bianco, il più delicato e aromatico, è un indicatore della salubrità dell’ambiente: una vera “prima donna” che esige il perfetto equilibrio di sole, terreno e umidità per crescere in tutta la sua fragranza, mentre il nero, più tenace e dalle sfumature lievi, arricchisce il paesaggio culinario locale. Lo Chef Denny Lodi Rizzini invita a scoprire i sapori del tartufo ferrarese con una cena in programma stasera. Ogni piatto verrà accompagnato da diverse tipologie di tartufo, raccolti all’interno del territorio ferrarese, interpretati dallo chef secondo quelli che sono alcuni suoi piatti signature e alcune novità introdotte con il nuovo menu autunnale. Ogni piatto è pensato per celebrare non solo questo fungo ipogeo ma anche per mostrare come esso sia una risorsa del territorio.