La messa a bando di tutti i fondi Fsc (Fondo per lo Sviluppo e Coesione), pari a quasi 500 milioni di euro; portare avanti la riforma dell’emergenza e urgenza con l’apertura di nuovi Cau e l’attivazione del numero unico per le prese in carico di urgenze a bassa complessità; il perfezionamento del rinnovato sistema di accreditamento delle strutture sociosanitarie e del nuovo meccanismo che fissa tariffe e costi. E il capitolo post alluvione, con, da un lato il confronto col governo per ottenere i rimborsi al 100% per famiglie e imprese e, dall’altro, l’attività quotidiana con la Struttura commissariale per la messa a terra dei Piani speciali per la ricostruzione. Sono le priorità da qui a fine mandato, messe in fila da presidente facente funzioni della Regione, Irene Priolo, dopo le dimissioni di Stefano Bonaccini in seguito all’elezione al Parlamento Europeo. A proposito della riorganizzazione dell’emergenza urgenza: la riforma, che ha già portato importanti risultati, prosegue da un lato con il rafforzamento capillare dei Centri di assistenza urgenza sul territorio (oggi sono già 42 i Cau e saliranno a 50 entro il 2024), dall’altro con l’attivazione da fine anno del 116117, il numero unico europeo che prenderà in carico il cittadino con urgenze a bassa complessità per indirizzarlo direttamente ai Cau. Da gennaio a maggio 2024, secondo i dati elaborati dalla Regione per valutare l’andamento dell’attività dei Cau, i 42 Centri di assistenza urgenza attivi hanno ridotto la pressione degli accessi in Pronto soccorso del 15,5% per i codici bianchi e del 9% per i codici verdi. Per il 2024 si prevedono 400mila accessi ai Cau, su un totale di 1,8/2 milioni al Pronto soccorso + Cau.
CronacaCau, continua il rafforzamento dei centri