REDAZIONE FERRARA

Caso Sorgeva, eletto un nuovo presidente

Argenta, dopo le presunte vessazioni denunciate e sollevate da un gruppo di lavoratori attraverso la Uila Ferrara-Rovigo

Il sindacalista Mirko Cavallini

Il sindacalista Mirko Cavallini

Era il 21 settembre scorso quando il Carlino sollevò il ‘caso’ Sorgeva. In quell’occasione demmo spazio alla voce dei lavoratori che lamentavano una serie di episodi a dir poco spiacevoli che si tramutarono in denunce depositate nella sede della polizia postale di Ravenna. Ebbene, venerdì, l’assemblea dei soci ha eletto a maggioranza un nuovo presidente (Vincenzo Mazzacurati) e rinnovato il Cda. Davide Sinigalia, dunque, non è più al vertice di Sorgeva. Soddisfatto dell’esito della votazione è il segretario di Uila Ferrara-Rovigo, Mirko Cavallini, che all’epoca dei fatti raccolse personalmente molte delle testimonianze dei lavoratori che lamentavano "vessazioni inaccettabili". "Esprimo i migliori auguri al gruppo dirigente eletto – così Cavallini – . In modo particolare dovrà riportare la cooperativa ad essere la casa dei soci lavoratori nella quale ciascun socio possa ritrovarsi nello spirito mutualistico. Dovrà tornare ad essere un riferimento per il territorio. Siamo convinti che il nuovo gruppo dirigente saprà dare nuova linfa alla grande tradizione e storia di Sorgeva e, nel contempo, favorire la coesione sociale". Un passo indietro. "In questi mesi – aveva detto il sindacalista al Carlino lo scorso anno – abbiamo raccolto diverse testimonianze di lavoratori, in molti casi soci della cooperativa, che ci hanno segnalato condizioni preoccupanti. Risulterebbero infatti situazioni vessatorie, in palese contraddizione con il principio mutualistico che dovrebbe essere il cuore del lavoro cooperativo". Non solo. "In alcuni casi – aveva proseguito – ci sono stati segnalati scambi epistolari, tra dipendenti e vertici, con minacce che lederebbero la dignità dei lavoratori". In quelle settimane il sindacalista raccolse oltre una decina di testimonianze scritte, nelle quali si parlava di "vessazioni ricevute dal presidente di Sorgeva". Documenti che attestavano comportamenti "contrari – così un lavoratore – allo spirito mutualistico della coop e lesivo della dignità del lavoro svolto da me e dai miei colleghi". Contattato dal Carlino, il presidente Sinigalia aveva spiegato di essere estraneo alla vicenda e che "la coop resta tranquilla".

Ma non solo. "Sono entrato nel ’90 – aveva detto – poi nel 2010 diventato presidente. La situazione, all’epoca, era fortemente debitoria e se non avessi fatto certe scelte ora i dipendenti sarebbero disoccupati. Sorgeva è una realtà finanziariamente solida con un patrimonio di oltre 22 milioni e riconosciuta come eccellenza". Insomma, la situazione era piuttosto tesa e più volte lo stesso Cavallini aveva segnalato episodi poco commendevoli indicati dai lavoratori. Anche il primo cittadino di Argenta, Andrea Baldini, aveva detto all’indomani dello scoppio del caso che Sorgeva "ha scelto un percorso aziendale che non teneva conto delle necessità occupazionali del territorio, in un momento buio come quello della crisi che si è determinata a seguito del crack della Coop Costruttori". Ora, forse, si aprirà un nuova fase.

Federico Di Bisceglie